Ansiosi, stressati, ripiegati sulla vita dei figli, come se fosse l’unica che conoscono. Incapaci di offrire riferimenti morali, impauriti da qualsiasi forma di conflitti, ossessionati dal desiderio di proteggere i figli. A qualsiasi costo. Sono i genitori elicottero, l’ultima torsione di una famiglia che ha perso il senso dei ruoli e persino la sua identità.
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GENITORI ELICOTTERO
Si chiamano genitori elicottero, un anglicismo che è la traduzione di “helicopter parents”. Pronti a planare sui figli per proteggerli, a schermarli con la loro presenza, a difenderli da qualsiasi problema. Specialmente in ambito scolastico. I genitori elicottero cercano di provvedere ai bisogni dei figli ancora prima che chiedano aiuto, indipendentemente dall’effettivo bisogno, spesso ancor prima che si presenti qualche ostacolo lungo il loro cammino. Sempre molto presenti, a volte troppo. Che rischiano, in perfetta buona fede, di fare danni grandissimi all’autostima, all’emotività e al senso di realtà dei figli.
CHI SONO I GENITORI ELICOTTERO
L’espressione “madre elicottero”, o genitori elicottero, nasce dalla storia di una ragazza che dipingeva la propria madre come una sorta di drone che le ronzava in testa nel tentativo di pattugliare ogni suo movimento, pronta a paracadutarsi in suo soccorso al primo problema.
Che siano madri chiocce o padri iper-apprensivi, gli «elicotteri» non mollano mai: sono sempre in campo, sempre alleati dei ragazzi, anche quando hanno da tempo superato l’età dell’infanzia e perfino dell’adolescenza.
Anzi. Caratteristica distintiva di questi genitori è che la frequenza delle loro intrusioni nella vita dei figli non diminuisce con il passare degli anni, arrivando persino ad interferire nel contesto lavorativo. Gli smartphone, poi, hanno acuito questa tendenza, tant’è che psicologi e pedagogisti sono arrivati a coniare, per definire i telefonini, l’espressione “il cordone ombelicale più lungo del mondo”. Il padre elicottero è l’amicone del figlio, gioca e fa sport in sua compagnia, balla e si diverte. Ma è spogliato dell’autorevolezza insita nella figura paterna, e senza saperlo, non è più un punto di riferimento, ma una persona molto vicina a un compagno di giochi. La madre elicottero è onnipresente. Invade tutti i campi dei figli: entra nelle loro scelte scolastiche e universitarie (e spesso non ha mai davvero studiato nella sua vita), pretende di orientare la selezione di amici e fidanzati, e con la scusa di proteggere i figli di fatto li spia. Insieme, i genitori elicottero, per strade diverse, hanno raggiunto lo stesso traguardo: abdicare al loro ruolo genitoriale. I genitori elicottero hanno un’altra caratteristica fondamentale: rovesciano sulla cura e le attenzioni nei confronti dei figli i loro fallimenti. Ciò che non hanno ottenuto dalla vita (un ruolo nella società, un lavoro gratificante, un’autonomia di pensiero) lo sostituiscono inventandosi un ruolo che non è mai esistito nella storia della famiglia: il genitore in servizio permanente effettivo, sempre all’opera e sempre schierato dalla parte dei figli.
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RISCHI FIGLI DI GENITORI ELICOTTERO
I figli dei «genitori elicottero» rischiano davvero tanto. A forze di barricarsi dietro le protezioni a 360 gradi da parte dei genitori perdono la capacità di adattarsi agli eventi, vengono meno nel senso di responsabilità, corrono un rischio estremo di diventare, per usare un’espressione antipatica, “bamboccioni”.
Non solo: numerosi studi condotti da team di psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti ed insegnanti, arrivano ad affermare che i figli dei genitori elicottero spesso hanno ridotte capacità di gestione della vita emotiva, crescendo, in tal senso, in modo rallentato.
Un gruppo di osservazione svolto presso l’Università di Washington ha scoperto come i “gesti d’amore” dei genitori iper-protettivi si trasformino in vero e proprio disagio, diventando invalidanti per lo sviluppo dei propri figli.
Si è, infatti, rilevato un alto livello di correlazione tra i comportamenti ipercontrollanti dei genitori ed il malessere psicologico percepito nella vita quotidiana dagli studenti: disturbi d’ansia, maggiori livelli di depressione, diminuzione della soddisfazione per la vita e più bassi livelli di autonomia. Nonché una riduzione della capacità di andare d’accordo con gli altri.
Eppure, dalle pagine del New York Times, la giornalista Pamela Druckerman, esperta di tematiche genitoriali, li riabilita: in un mondo segnato dalle diseguaglianze, essere molto presenti nella vita e nelle scelte dei figli potrebbe guidarli verso il successo e la realizzazione personale. A patto, però, sottolinea, di farlo con autorevolezza e non con metodi autoritari.
FIGLI SENZA VOGLIA DI LOTTARE
Ogni generazione ha luci e ombre. Dunque, è insensato pensare che le nuove generazioni siano peggiori o migliori delle precedenti. Sono semplicemente diverse. Le ultime, dominate dalle figure dei genitori elicottero, vedono crescere figli che presto condividono con padri e madri, ansie, noia e scarsa voglia di lottare. Se le precedenti generazioni sono state segnate da aspri conflitti familiari, le attuali vedono la sepoltura del conflitto. Impantanati in una vita tutta schiacciata sul presente, i genitori elicottero hanno in qualche modo “comprato” il consenso dei figli. Non ci sono più scontri, se non sul banalissimo argomento dei soldi quanto non sono sufficienti, e manca quella forma di dissenso necessario per una crescita sana e solida dei ragazzi. In compenso, le richieste dei figli generalmente sono sempre accolte dai genitori elicottero. Gli psicoterapeuti infantili non fanno altre che ripetere ai genitori elicottero: <Fatevi odiare dai vostri figli. Devono crescere anche scontrandosi con voi, è una legge della natura>. E loro invece fanno il contrario, accompagnando la crescita di figli che mostrano sempre meno il desiderio di lottare. Prima all’interno della famiglia, e poi all’esterno delle mura di casa. Laddove la vita spesso e volentieri impone la necessità di combattere.
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COME COMPORTARSI CON GENITORI TROPPO INVADENTI?
Come ci si protegge dai genitori elicottero? Come si ferma la loro invadenza? Per i figli non è facile trovare una risposta praticabile a queste domande, ma è necessario. Ci sono due armi, ovviamente non violente, da mettere sul tavolo. La prima è la leggerezza: prendere con ironia queste continue invasioni di campo, e lasciarle quasi scivolare, in modo però da dare un segnale ai genitori elicottero. La seconda è più robusta, ma potrebbe diventare indispensabile: riscoprire tutta l’utilità dell’antico e sano conflitto generazionale, e ribellarsi. Anche dai genitori elicottero.
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