Gentilezza a scuola, alla media Marco Polo si studia in classe. In modo leggero ma potente. Grazie a un’insegnante molto speciale

Maria Pillon insegna italiano in una scuola di Silea, in provincia di Treviso, e d’accordo con la preside, ha varato un progetto sulle buone maniere. Con classici della letteratura ed esempi quotidiani di piccoli gesti

Gentilezza a scuola

Si può insegnare la gentilezza a scuola? Magari partendo dall’inizio, dalle prime parole (scusa, grazie, per favore) e dalle prime classi di studio, come le medie? Mara Pillon è un’insegnante di italiano presso la scuola media Marco Polo di Silea, in provincia di Treviso, che ha deciso di portare avanti un progetto, non solo didattico, per evitare lo spreco dei sentimenti, delle relazioni. Dello stare insieme. Da qui la riscoperta della magica gentilezza e della sua funzione a 360 gradi.

GENTILEZZA A SCUOLA 

Così nelle lezioni della Pillon, condivise con la preside Milena Dai Prà, la gentilezza è diventata una materia da studiare, imparare, e approfondire. Con leggerezza, proprio come piace a noi di Non sprecare. Il progetto didattico della Pillon non è estemporaneo o affidato al caso, ma studiato nei diversi passaggi che servono anche ad avvicinare gli alunni a una materia così delicata, quanto essenziale per esempio per diventare buoni cittadini e per coltivare buone relazioni. Anche solo nel condominio dove andranno a vivere.

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SCUOLA MARCO POLO DI SILEA

Le fasi del percorso sono tre. Nella prima si studiano testi classici sulla gentilezza, a partire dalle poesie di Dante fino a frammenti di una sterminata letteratura che esiste su un sentimento tanto esplorato nei romanzi e nelle poesie. Ma oggi così trascurato e sprecato. Nella seconda fase, invece, si passa alle buone azioni, piccole pratiche e piccoli passi lungo la strada della gentilezza quotidiana. Come ci si rivolge al barista quando si ordina un gelato. Come si condividono alcune azioni con i compagni, per esempio apparecchiare una tavola e dividere una merenda con i compagni di scuola. Come si chiede un’informazione quando si viaggia in un autobus o in un qualsiasi mezzo pubblico.

MARA PILLON

Terza e ultima fase: uno spettacolo da portare a teatro, per dimostrare come la gentilezza, a forza di gesti quotidiani, piccoli ma potenti, diventi poi molto contagiosa. Irresistibile. Da  qui il sentirsi più aperti e più disposti a condividere, includere gli altri senza escludere nessuno, aiutare quando è necessario o anche, al contrario, chiedere aiuto.  E una volta concluso il ciclo previsto dal progetto, i ragazzi della scuola media di Silea hanno conquistato un attestato molto prezioso. Sono diventati «messaggeri di gentilezza». In un mondo dove ne abbiamo urgente e diffuso bisogno.

Foto di copertina tratta dalla Tribuna di Treviso.

Il progetto è in concorso per l’edizione 2019 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!

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I PROGETTI IN CONCORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE:

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