GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA 2014 – Ogni italiano consuma circa 6mila litri di acqua al giorno, una buona parte nascosta all’interno dei cibi consumati, primo fra tutti la carne. Ma non solo: l’Italia si basa in misura considerevole sulle risorse idriche esterne per soddisfare le esigenze della propria popolazione ed è il terzo importatore di acqua virtuale (l’acqua utilizzata per produrre il cibo) al mondo, circa 62 miliardi di metri cubi l’anno, dopo Giappone e Messico e prima di Germania e Regno Unito.
LO STUDIO DEL WWF SULL’IMPRONTA IDRICA IN ITALIA – È questo quello che emerge dal rapporto “Acqua in bocca! Quello che il cibo non dice sullo spreco della risorsa” del WWF in vista della “Giornata Mondiale dell’acqua” che quest’anno ricorre il 22 marzo.
LEGGI ANCHE: Tutti i consigli utili per non sprecare acqua in casa
In particolare, all’interno del rapporto si distingue tra l’impronta idrica della produzione, vale a dire il volume totale di acqua dolce utilizzato all’interno dell’Italia per i beni prodotti nel nostro territorio, e l’impronta idrica del consumo, ossia il volume totale di acqua dolce utilizzato per tutti i beni consumati dagli italiani, inclusa l’acqua impiegata in altri paesi per produrre le merci importate.
L’IMPRONTA IDRICA DELLA PRODUZIONE – La prima è di circa 70 miliardi di metri cubi di acqua l’anno con l’agricoltura che assorbe circa l’85 per cento dell’impronta idrica della produzione a causa del consumo di acqua per la produzione di colture destinate all’alimentazione umana e al mangime per il bestiame e quella per pascolo e allevamento.
L’IMPRONTA IDRICA DEL CONSUMO – La seconda, l’impronta idrica dei consumi in Italia è invece di circa 132 miliardi di metri cubi l’anno e comprende anche l’acqua nei beni importati. Da solo, il consumo di cibo contribuisce all’89 per cento dell’impronta idrica totale giornaliera degli italiani. Il consumo di acqua per usi domestici interessa invece il 4 per cento dell’acqua che consumiamo ogni giorno, mentre l’acqua presente nei prodotti industriali rappresenta il 7 per cento. I prodotti di origine animale (compresi latte, uova, carne e grassi animali) rappresentano quasi il 50 per cento dell’impronta idrica totale dei consumi in Italia. Il consumo di carne, da solo, contribuisce a un terzo dell’impronta idrica totale. La seconda componente principale dell’impronta idrica è generata dal consumo di oli vegetali, cereali e latte.
È fondamentale quindi portare avanti scelte alimentari più consapevoli in modo da ridurre il nostro impatto sull’ambiente e quindi anche gli sprechi: un’alimentazione sostenibile è possibile.
PER SAPERNE DI PIU’: Attenzione al rubinetto che perde, spreca 4mila litri di acqua al giorno
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.