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Cos’è
Il glaucoma è una malattia cronica che colpisce il nervo ottico, con un progressivo danneggiamento: da qui una limitazione della visione periferica, fino, in casi di peggioramento, alla cecità. Il glaucoma, dovuto a un aumento della pressione intraoculare. È la seconda causa di perdita parziale o tale della vista. Ufficialmente in Italia riguarda 500mila persone, ma altrettanti sarebbero i casi non diagnosticati. I rischi aumentano dopo i 60 anni, e il glaucoma colpisce in lieve prevalenza i maschi.
Cause
Non esistono certezze sulle cause del glaucoma, e si discute su una componente neurodegenerativa o meccanica. In generale, il glaucoma può essere dovuto a uno scarso apporto di sangue oppure a un fattore congenito, e quindi essere presente dalla nascita Tra i fattori di rischio, il principale è l’aumento della pressione intraoculare, specie se accompagnato da un ridotto afflusso di sangue al nervo ottico. L’età avanzata e la presenza in famiglia di altri casi di glaucoma sono predisponenti. Alcuni disturbi visivi (miopia elevata e ipermetropia) e malattie sistemiche (diabete, ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari) possono favorirne l’insorgenza del glaucoma.
Tipi di glaucoma
I tipi di glaucoma più diffusi sono ad angolo aperto e ad angolo chiuso. Il primo è caratterizzato da disturbi della vista, mal di testa, sensazione di nausea e di vomito. Nel secondo caso, invece, c’è un dolore improvviso a livello del bulbo oculare.
Sintomi
Il più comune glaucoma primario ad angolo aperto ha una progressione lenta e spesso asintomatica. Quello ad angolo stretto, più aggressivo, può sfociare nel glaucoma acuto. Quando i sintomi compaiono, la malattia spesso è già avanzata, con una visione offuscata e ristretta, perdita di visione periferica fastidio verso la luce, secchezza e arrossamento degli occhi.
Diagnosi
La visita oculistica con controllo della pressione oculare ogni anno a partire dai 40 anni (se non si hanno fattori di rischio) o più frequentemente se si è ad alto rischio, oppure se si hanno più di 65 anni, è lo strumento diagnostico principale per scoprire la malattia in fase iniziale e impostare un trattamento che rallenti o arresti la progressione del danno al nervo ottico, preservando la vista. Oltre all’esame del fondo oculare e del segmento anteriore dell’occhio, ci sono indagini più approfondite che l’oculista può fare e richiedere. Per esempio:
- Una tonometria che misura la pressione all’interno dell’occhio
- Una gonioscopia che serve a studiare lo spazio compreso tra iride e cornea e consente di selezionare i vari tipi di glaucoma
- Una pachimetria che misura lo spessore della cornea
- Uno studio del campo visivo per avere una valutazione della sensibilità retinica
- Una iridografia che studia il circolo vascolare dell’iride
Terapie
Le terapie sono personalizzate in base al tipo e alla gravità del glaucoma, e in ogni caso possono funzionare se la diagnosi è stata fatta in tempo e non quando la malattia è arrivata al suo stadio irreversibile. I farmaci sotto forma di colliri sono ancora i più utilizzati, ma i trattamenti laser o gli interventi chirurgici, specie se minimamente invasivi, possono essere consigliati per ottenere un controllo della malattia più efficace e più tollerato dal paziente. L’intervento deve essere affrontato quando le terapie con collirio o laser sono insufficienti. La chirurgia classica spesso ottiene un risultato definitivo, ma è sempre necessario controllarne nel tempo l’efficacia e può essere necessario reintervenire. il laser a femtosecondi, per esempio, permette di ripristinare definitivamente la corretta pressione intraoculare. Dopo 24-48 ore dall’operazione si possono riprendere le normali attività, compreso leggere, usare il PC, guidare. Si effettuano i controlli previsti per qualche settimana, poi è sufficiente un controllo semestrale.
Prevenzione
Per la mancanza talvolta esplicita di sintomi, il glaucoma viene anche definito “il ladro silenzioso della vista”. La prevenzione va fatta innanzitutto con i controlli periodici, specie se esistono precedenti in famiglia (in questo caso il rischio di glaucoma aumenta del 10-15 per cento). Ancora, sono più a rischio, e hanno bisogno di maggiore prevenzione i seguenti soggetti:
- Malati di diabete
- Soggetti con forte miopia
- Chi usa frequentemente farmaci cortisonici
- Chi ha un’alterazione del campo visivo
- Chi ha il disco ottico alterato
- Chi fuma e chi non svolge attività fisica regolare
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