Continuano le sorprese sull’uso dei fondi pubblici dal mondo del moralizzatore Antonio Di Pietro. L’inchiesta in Liguria, aperta dalla Procura della Repubblica di Genova, riguarda buona parte dei consiglieri regionali dell’Idv, a partire dal tesoriere Giorgio De Lucchi, sotto accusa per appropriazione indebita. La cifra complessiva non è parva materia, ma si tratta di spese per un totale di 130mila euro, disperse in mille rivoli. Sprechi e distrazioni. Con i soldi del contributo pubblico i politici dell’Idv, alcuni dei quali poi sono passati con il partito Diritti e Libertà dell’ex capogruppo alla Camera Donati, acquistavano di tutto. Biancheria femminile, cibo per gatti, vacanze al mare, fine settimana in Sicilia e in Polonia, pranzi in ristoranti a cinque stelle, vini pregiati, abbigliamento maschile.
E’ la solita storia della politica utilizzata come bancomat, per acquisti personali, e non sorprende che tra gli indagati (in questo caso per peculato) ci sia anche Maruska Piredda, capogruppo dell’Italia del Valori in regione ed ex assistente di volo dell’Alitalia, diventata famosa per le sue comparsate in tv durante i mesi di maggiore tensione per la cessione della compagnia aerea. Il ciclone ligure arriva in piena campagna elettorale e conferma la nostra idea di cui abbiamo parlato anche nei giorni scorsi: i finanziamenti, pubblici e privati, dei candidati e poi degli eletti vanno messi online. Tutti, voce per voce. E forse a quel punto qualcuno ci penserà prima di acquistare calze di seta con i soldi dello Stato.
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