Gli studenti in balia della corrente

La scuola prepara a tutto tranne che alla vita. A volte fa anche di peggio. Mina addirittura le basi perche’ un ragazzo, una ragazza, possano affrontarla con coraggio. Li mette – involontariamente, ma non per questo meno disastrosamente – nella condizione opposta. Li manda incontro ad essa con una ridotta autostima, o, nei casi piu’ […]

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La scuola prepara a tutto tranne che alla vita. A volte fa anche di peggio. Mina addirittura le basi perche’ un ragazzo, una ragazza, possano affrontarla con coraggio. Li mette – involontariamente, ma non per questo meno disastrosamente – nella condizione opposta. Li manda incontro ad essa con una ridotta autostima, o, nei casi piu’ gravi, con un’accentuata disistima. Rispetto ai problemi oggettivi che la vita pone, crea cosi’ la peggior base di partenza soggettiva possibile per gestirli. E questo avviene anche indipendentemente dai docenti, figure talvolta (non sempre) eroiche, nel nuotare controcorrente inseguendo gli obiettivi fondamentali, e oggi persino ridicolizzati, della formazione di un giovane. Non e’ una novita’ che da venticinque anni a questa parte si siano alternati al timone dell’istruzione, barca che fa acqua da piu’ parti, molti ministri con idee opposte, nessuno dei quali ha fatto mancare il suo contributo di ordine e contrordine al generale disordine. Gli studenti sono diventati legni in balia della corrente. Con un’informazione parcellizzata, non sistematizzata, non sedimentata, e senza formazione o quasi, troppi ragazzi sono poco informati, per nulla formati e purtroppo gia’ abbastanza deformati.

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