Un’ora di spesa con prezzi scontati: lo stesso concetto, con i dovuti distinguo, dell’happy hour, “l’ora felice” di pub e bar che offrono drink a prezzi più convenienti. Pane a metà prezzo, pesce e carne ribassati, prodotti freschi a prezzo minore. Il risultato? Carrelli più pieni, come le tasche.
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HAPPY HOUR SUPERMERCATI
Diversi supermercati, in prossimità dell’orario di chiusura, offrono ai clienti la possibilità di acquisti con la formula dell’happy hour. Ossia prezzi super scontati per prodotti che rischiano di essere sprecati. Tra le catene che applicano la formula dell’happy hour ci sono alcune Coop, Carrefour, Penny. I vantaggi sono sia per il distributore sia per il consumatore. Quest’ultimo può ricevere sconti che arrivano al 50 per cento (nel caso del pane) o al 30 per cento (se si tratta di pesce). Quanto ai supermercati, evitando lo spreco di cibo, hanno meno rifiuti da smaltire, con i relativi costi, comunque incassano soldi che altrimenti non avrebbero mai visto, creano fiducia e fedeltà con i clienti. .
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HAPPY HOUR DELLA SPESA
In Europa, invece, a introdurre l’ora felice nei supermercati, già qualche anno fa, è stata la catena finlandese S-Market, con l’obiettivo primario proprio di ridurre lo spreco alimentare. Negli oltre 900 negozi presenti in Finlandia, A partire dalle 21,00 e fino all’orario di chiusura, i consumatori e le consumatrici possono acquistare alimenti freschi con uno sconto del 60%, tra tutti quelli che hanno scadenza alla mezzanotte dello stesso giorno.
Oltre a ridurre la quantità di cibo gettato a fine giornata, l’iniziativa può anche aiutare clienti con un budget limitato, offrendo una varietà di cibi a basso costo. Iniziative simili, poi, hanno anche il potenziale di attrarre un bacino diverso di clienti. Secondo il Vice presidente della catena S-Market, Mika Lyytikainen, l’happy hour tra gli scaffali aiuta a vendere quei prodotti che non si riescono a regalare alle tante iniziative di solidarietà, riuscendo a portare quasi a zero l’asticella dello spreco.
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