Maiolo è un piccolo borgo della provincia di Rimini, sulle colline dell’Emilia-Romagna. Ma è diventata la meta di tanti curiosi e giornalisti che arrivano qui per visitare la comunità ecologica Honeydew, nata con l’idea di condividere l’intera giornata e anche tutti i beni disponibili, con un gruppo di famiglie.
Le comuni sembravano tramontate dopo il boom degli anni Settanta, ma l’esperienza di Honeydew ha connotati molto moderni. Qui si viene innanzitutto per fuggire dagli effetti urbani della crisi climatica, e poi per approcciare uno stile di vita ecologico. L’obiettivo fondamentale della comunità è di essere completamente auto-sufficiente, a partire dalla forniture energetiche. Così sono stati installati 147 pannelli solari e un impianto di riciclo dell’acqua piovana: il prossimo traguardo è abbandonare completamente il gas.
Come si vive nella comunità di Maiolo? I tempi, innanzitutto, sono molto dilatati, non ci sono la frenesia e il presentismo delle vite in città, ci si rilassa con lo yoga e con le passeggiate nella foresta che circonda la proprietà, e d‘estate ci sono anche la piscina e la pizzeria all’aperto. Tutta la vita è comunitaria e rurale allo stesso tempo. Il fondatore di Honeydew è Benjamin Ramm, un ecologista inglese, stanco della vita nelle metropoli della Gran Bretagna: per questo ha venduto la sua casa a Londra e ha acquistato un ex albergo sulle colline emiliane, dove impiantare la sua comunità. La struttura si chiamava “La Tagliata” e ospitava anche due matrimoni alla settimana, per il fascino naturale dei luoghi. Oggi è ancora una meta di ospiti, che però arrivano qui per capire il significato della vita di una comunità ecologica.
Foto tratta dal sito di Honeydew.
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