L’esodo continua e si moltiplica. I giovani neolaureati italiani, una volta conseguito il titolo di studio, lasciano il nostro Paese per trovare lavoro. I dati dell’ultima indagine del Former, l’azienda milanese della Camera di commercio, sono disarmanti. In una delle zone più ricche e produttive d’Italia soltanto il 12 per cento dei neolaureati trova un lavoro a tempo indeterminato, con una percentuale che si abbassa di altri cinque punti rispetto allo scorso anno. E ancora: un neolaureato su tre non lavora, neanche con contratti a termine o part time, mentre per i più fortunati servono almeno cinque mesi dopo l’università per ricevere una proposta di occupazione. E che cosa fanno i giovani? o, come abbiamo già visto, trovano lavori per cui non seve la laurea, o emigrano. All’estero dove, invece, il lavoro si trova con trasparenza e innanzitutto secondo il merito e le proprie capacità. Un ulteriore spreco di risorse umane, dunque, e un nuovo segnale di un Paese sempre più per vecchi pensionati e per giovani che non lavorano e non studiano.
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