86.206.963 euro.
È quanto ha pagato la Camera nel 2010
per affittare gli uffici riservati ai deputati.
La sede di Montecitorio, infatti, per quanto
dispendiosa non è sufficiente: bisogna
ricorrere a una dozzina di altri palazzi. Il
costo annuo per garantire lo studio privato
e confortevole a ogni parlamentare, così,
tocca quota 136.863 euro ciascuno. Luce,
acqua e gas costano 6 milioni, 1,4 milioni
di euro vanno ai facchini e 5 milioni 310
mila servono per i servizi di ristorazione.
Al Senato si bruciano 180 mila euro per
stoviglie, tende e biancheria e 5 milioni
di euro per spese di trasporto. Domanda:
ma visto quello che costano le spese di
trasporto dei parlamentari, non potrebbe
trattarsi di biglietto di sola andata?
204 milioni. È quanto
costano agli italiani ogni anno
le pensioni degli ex parlamentari:
a 219 milioni ammonta
l’uscita complessiva per le
indennità, 15 milioni sono i
contributi versati da deputati
e senatori. La differenza è tutta
a carico del contribuente. Ci
sono ex onorevoli che prendono
il vitalizio dall’età di 42 anni. L’assegno
minimo è di 3.108 euro, per molti
è superiore ai 9 mila euro. Inoltre anche
gli ex parlamentari godono di aerei e treni
gratis (costo: 2 milioni di euro l’anno). E
prima di andare a riposo incassano una
lauta liquidazione (Armando Cossutta,
per esempio, nel 2008 prese 345 mila
euro) che viene chiamata «assegno di solidarietà
». Alla faccia della vera solidarietà.
4.400 euro. È quanto ha speso
nel 2009 il Senato per acquistare 50 asciugamani
deluxe al modico prezzo di 88 euro
ciascuno. Su eBay il medesimo modello si
trovava a 5 euro. Nello stesso anno Palazzo
Madama mise a bilancio anche un corso
per cuochi a cinque stelle a cura del Gambero
rosso, in modo da poter sfornare alla
buvette stracotto d’oca al ginepro, bauletti
ricotta e bottarga e altre «divine creazioni».
1.100 per cento. È l’aumento
dei contributi elettorali fra il 1999
e il 2008. I contributi elettorali
sono i soldi che i partiti incassano
al posto del vecchio
finanziamento pubblico, che
fu prima abolito con apposito
referendum e poi prontamente
aggirato con apposita legge. Oggi
ammontano a 503 milioni. In media
ogni americano per mantenere i partiti
spende 0,12 euro, ogni italiano 3,38 euro.
In altre parole: spendiamo quasi 30 volte
più degli Usa. In compenso dai partiti,
abbiamo un servizio molto peggiore.
154 per cento. È la percentuale
di aumento dell’utilizzo degli aerei
di stato fra il 2007 e il 2009. Crescono le
spese anche per il trasferimento a Bruxelles:
prima il rimborso era forfettario e
allora gli eurodeputati sceglievano il low
cost facendo la cresta sulla differenza.
Ora l’Ue ha deciso per il rimborso a piè
di lista e allora loro scelgono le soluzioni
più costose. Come organizzarsi a piccoli
gruppi e affittare jet privati, dotati di ogni
comfort, al prezzo di 1.400 euro ciascuno,
cioè quasi tre volte il costo di un volo di
linea. Tanto mica pagano loro.
178
300 mila consulenti.
È l’esercito messo in campo ogni anno
dagli enti locali: nell’ultimo anno le
spese per gli esperti sono aumentate del
14 per cento, raggiungendo quota 13,9
milioni di euro. Fra i consulenti ingaggiati
nel recente passato anche quello per
i corsi di macondo e turismatica, per lo
studio della zanzare tigre e per contare
le rastrelliere delle biciclette.
6 mila euro. È quanto
il Lazio ha speso nel 2009 per la fornitura
di caffè durante le riunioni
di giunta. A conti fatti: 14 tazzine
ad assessore per ogni seduta. Poi
dicono che la politica rende nervosi.
Settecentocinquantamila euro per le
spese di rappresentanza del presidente
del consiglio regionale. In Campania i 60
«onorevolini» costano circa 27 milioni
l’anno, solo la buvette 180 mila euro e la
cancelleria 120 mila. Matite d’oro?
52 anni. È l’età in cui ha cominciato
a prendere la pensione anche l’ex
governatore del Lazio Piero Marrazzo
(nel disegno). Il suo vitalizio
ammonta a circa 2 mila euro
al mese. Va ancora meglio
all’ex assessore alla Sanità
della Regione Puglia, Sandro
Frisullo, pure lui finito
al centro di un’inchiesta a
luci rosse: a 55 anni incassa
10.071 euro lordi al mese, circa
7 mila euro netti che hanno
cominciato a scorrere mentre lui era
detenuto. In effetti: tutto si può arrestare,
meno la pensione d’oro…
1.230 euro (d’aumento). Per
gli ex consiglieri regionali della Puglia, a
differenza degli italiani, l’ultimo anno non
è stato un anno di sacrifici: la loro pensione
è passata infatti da 8.840 a 10.070 euro, con
un aumento pari a tre volte una pensione
minima. A Bari il vitalizio scatta, come in
tutte le regioni italiane, dopo soli 5 anni in
consiglio e si può ottenere ben prima dei
60 anni: l’ex consigliere Tommy Attanasio,
per esempio, incassa 7.274 euro al mese
dal giugno 2010. Ed è praticamente un
giovanotto: 52 anni.
14 miliardi. È il costo annuo
per tenere in vita le province. Ogni italiano
spende in media 160 euro per stipendiare
un esercito di 4.207 amministratori (fra
presidenti, assessori e consiglieri).
Delle 107 province, 19 hanno
meno di 200 mila abitanti.
Le ultime nate sono quelle di
Medio Campidano (105 mila
abitanti), Carbonia Iglesias
(131 mila) e Ogliastra (appena
58 mila). Si attende la proposta
di trasformare in provincia anche
il mio condominio.
9.240 euro. È la spesa per il lampadario
installato a Ca’ Corner, sede della Provincia
di Venezia. «Mica potevamo metterci
un neon» si sono giustificati in presidenza.
A Trento per la ristrutturazione della sala
stampa sono stati stanziati 439 mila euro,
48 mila solo per l’incarico all’architetto. La
Provincia di Napoli s’è segnalata per avere
speso oltre 3 milioni in contributi a pioggia
per iniziative fondamentali come «Cogli
l’attimo» e «Sognando di diventare campioni
tirando la fune». Senza considerare che, per
quanto uno possa sognare di
diventare campione, a tirare
troppo la fune si rischia. Che
si spezzi!
20 mila euro. È la
somma spesa dalla Regione
Emilia-Romagna per finanziare
i dromedari da latte nel
Sahara occidentale; 14.460
euro sono stati utilizzati invece
per i «servizi di pulizia
a Recife»; 400 mila euro sono
stati destinati dal Lazio a
un centro di cinematografia
marocchino. Il Comune di San Giovanni
Lupatoto si è occupato dello smaltimento
dei rifiuti in un’oscura città del Guatemala,
la Regione Piemonte ha donato immobili a
una comunità argentina. In entrambi i casi
le donazioni sono state inferiori al costo del
viaggio degli assessori che ci hanno tenuto
moltissimo a recapitare il cadeau di persona.
Esattamente come quegli amministratori
siciliani che andarono a portare solidarietà
e aiuti (da isola a isola) in Polinesia e
dopo un paio di settimane si fecero
vivi con una cartolina: «Bora Bora
beddissima è».
100 milioni.
Quanto costano ogni anno
le missioni all’estero (per lo
più inutili) degli enti locali.
Da Miami Beach alla Lapponia,
dall’Amazzonia al Dubai, le trasferte
sono sempre più eccentriche. Un deputato
siciliano è stato all’estero in un anno 122
giorni grazie a 45 diversi viaggi istituzionali.
Nulla da eccepire, per carità. L’unico
problema è che poi è rientrato.
di Mario Giordano
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