Il catrame sta distruggendo le isole Egadi. Le più colpite sono Favignana e Levanzo

Lo sversamento è dovuto alla pulizia di qualche petroliera al largo delle isole. Eppure le Egadi sono un'area marina protetta

catrame che distrugge le isole egadi

Vi segnaliamo una triste storia di cronaca e di spreco. Si perchè dove c’è inquinamento, danneggiamento del patrimonio ambientaele e sversamento di petrolio in mare c’è anche spreco di denaro per sistemare le cose, spreco di tempo, spreco di patrimonio ambientale del nostro paese. Dal sito del corriere.it apprendiamo che circa duemila chili di catrame sarebbero spiaggiati alle Egadi, sulle coste a nord ovest di Favignana – tra punta Sottile e punta Ferro – e l’isola di Levanzo.

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CATRAME CHE DISTRUGGE LE ISOLE EGADI

L’ipotesi più accreditata è che il materiale inquinante, sia stato scaricato in mare da una petroliera. A lanciare l’allarme Legambiente e i responsabili dell’Area marina protetta delle Egadi. Da alcuni giorni è partita la difficile opera di bonifica: squadre di operatori della protezione civile, i componenti dell’associazione vigili del fuoco in congedo a altri volontari hanno iniziato a rimuovere manualmente il greggio. Dal litorale sabbioso sono stati già raccolti 400 chili di catrame, mentre è più difficile operare sulla parte di greggio che ricopre gli scogli e che sarà rimossa nei prossimi giorni, quando si sarà seccato. «Purtroppo il catrame si è depositato anche sulla preziosa spiaggia corallina di località Pozzo», spiega in una nota il Direttore dell’AMP, Stefano Donati, «uno dei luoghi più belli e significativi, dal punto di vista ecologico, della costa di Favignana. Lo sversamento è in quantità esigue, ma distribuito su tutta la costa, e solo un intervento tempestivo e veloce di ripulitura potrà consentirci di minimizzare il danno». «Questo sversamento», continua, «è probabilmente da addebitarsi alla pratica indecente del lavaggio delle cisterne di una petroliera, effettuata da qualche comandante senza scrupoli, magari in acque internazionali. Non può quindi parlarsi di incidente, ma di evento doloso, che purtroppo resterà come al solito senza colpevoli. Lo Stato e le Autorità internazionali», conclude Donati, «dovrebbero attivarsi maggiormente per impedire e reprimere con forza questi abusi, che minacciano gravemente l’ambiente e l’economia delle coste».

(Immagine in evidenza tratta da Legambiente // Photocredits Legambiente)

 

 

 

 

 

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