di Mario Tozzi
Le centrali nucleari sono sicure, un luogo comune da sfatare. L’incidente di Fukushima ha riacceso un dibattito che pareva poggiare su alcuni capisaldi sicuri. Tra questi, che le centrali nucleari siano intrinsecamente sicure e che siano innocue quando non ci sono incidenti.
Nessuno di questi due assunti è purtroppo vero. Ma mentre si parla assai dell’incidente a Fukushima, quasi nessuno parla di un risultato molto più clamoroso, quello ottenuto dall’Università di Mainz su incarico del governo tedesco. Secondo questo studio, che prende in esame la statistica sanitaria federale dal 1998 al 2003 presso le 17 centrali tedesche, si contrae il cancro in misura molto maggiore vicini agli impianti che a distanza. In particolare c‘è il 76% di probabilità in più di contrarre leucemie e tumori fetali e neonatali a 5 km di distanza dalle centrali che non a 50. Come a dire che le radiazioni emesse durante il funzionamento normale sono letali per i nostri figli quanto più sono piccoli e vicini alla centrale. Ma il governo italiano ha messo a capo dell’agenzia per la sicurezza nucleare un signore che ha più volte affermato che le radiazioni provenienti dalle centrali sono innocue.
Per documentarsi
Kaatsch P, Spix C, Schulze-Rath R, Schmiedel S, Blettner M. Leukaemia in young children living in the vicinity of German nuclear power plants. Int J Cancer (2007), doi:10.1002/ijc.23330.
Spix C, Schmiedel S, Kaatsch P, Schulze-Rath R, Blettner M. Case-Control Study on Childhood Cancer in the Vicinity of Nuclear Power Plants in Germany 1980-2003. Eur J Cancer (2007), doi
:10.1016/j.ejca.2007.10.024. 2007
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