A che cosa serve il digiuno? Quali sono i vantaggi che ci regala, sia sul piano fisico sia da un punto di vista psicologico? In realtà, il digiuno terapeutico, previsto in diverse diete, non è solo un salutare esercizio per non sprecare la propria salute attraverso un rapporto compulsivo con il cibo. Un modo sano per mantenere peso e forma fisica. Ma il digiuno, e qui la letteratura diventa sterminata, è anche un’essenziale pratica spirituale, che avvicina l’uomo alla fede e alla sua coscienza. Un esercizio da non sprecare quando sentiamo la necessità di andare oltre l’esteriorità della vita.
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A cosa serve il digiuno
Ma vediamo nei dettagli a che cosa serve il digiuno.
- Rafforza la resistenza allo stress e aumenta la capacità di concentrazione. In questo senso il digiuno ha una caratteristica molto simile ad attività di rilassamento, come lo yoga.
- È un rimedio per rigenerarsi e recuperare energie. Il digiuno, specie se accompagnato da un’abbondante e continua bevuta di acqua, serve a eliminare le tossine con un vero lavaggio delle cellule. Inoltre aumenta le nostre difese immunitarie e nel complesso la sua è una potente azione depurativa.
- Consideratelo un’occasione per conoscersi e riscoprire il valore dell’attesa. Spesso abbiamo un rapporto compulsivo e sprecone con il cibo: attraverso il digiuno, invece, possiamo apprezzare il cibo, senza l’ansia di doverlo sempre avere a disposizione. E maturando così un sano distacco dalle sue tentazioni.
- Aiuta a migliorare il contatto con noi stessi, con l’ambiente e con le persone che ci circondano. Digiunare significa occuparsi più della persona, scavare nella sua interiorità, e magari scoprire qualcosa di sorprendente.
- È anche un trattamento di bellezza: per esempio rende la pelle più luminosa.
Benefici
- Consente di smaltire additivi e conservanti.
- Ripristina la funzionalità papillare della lingua. Dopo un digiuno, di solito, gusteremo meglio il sapore di un cibo.
- Aiuta a essere lucidi e concentrati e a invecchiare molto meglio. Esistono ricerche in base alle quali l’abitudine a digiunare può allungare la vita fino al 30 per cento.
Tipi di digiuno
Esistono diverse varianti di digiuno, che possono essere applicate sulla base degli obiettivi da raggiungere. Ovvero: chili da perdere, pancia piatta, depurazione dell’organismo.
- Digiuno 16 ore. Si interrompe di mangiare, non rinunciando mail all’acqua, dopo un pasto (a pranzo oppure a cena) per un periodo di 16 ore consecutive. Una o due volte alla settimana.
- Digiuno intermittente 5-2 giorni. Si mangia per cinque giorni consecutivi, e poi si procede con un digiuno per due giorni. L’apporto energetico viene tagliato del 25 per cento.
- Digiuno a giorni alterni. Si rinuncia al cibo un giorno su due, fino al raggiungimento dell’obiettivo. In caso di attacchi di fame sono consentiti spuntini molto frugali e rigorosamente senza grassi.
Mangiare meno allunga la vita?
Ormai Il giudizio della scienza è condiviso: più si avanza nell’età e meno bisogna mangiare. Ciò significa che qualche rinuncia a tavola allunga la vita. Ricerche di laboratorio hanno dimostrato, per esempio, che ragni e mosche vivono il doppio se dimezzano l’alimentazione. Una famosa ricerca sulle scimmie, invece, ha dimostrato che riducendo l’assunzione di calorie, questi animali vivono più a lungo, si ammalano meno di tumori e di patologie cardiovascolari. Molto probabilmente il meccanismo è identico per gli uomini.
Il digiuno nella religione cattolica
Il tempo della Quaresima, per la Chiesa Cattolica, è un momento di grande spiritualità. Il digiuno è da un lato il distacco dal potenziale peccato, con il Satana tentatore che ci prova (inutilmente) anche con Gesù, e dall’altro una forma di solidarietà a Cristo nei giorni della sua sofferenza che lo porteranno alla morte in croce.
Il digiuno nella religione cristiana
Chi crede ha sempre un vantaggio: arrivare alle cose che contano quasi in modo naturale. Il digiuno non è una vessazione, ma migliora l’anima e avvicina a Dio. In realtà noi cristiani lo prendiamo poco sul serio, anche in tempo di Quaresima (vi risultano famiglie che lo praticano?), al contrario delle altre religioni monoteiste. Nell’ebraismo il digiuno dello Yom Kippur, Giorno dell’espiazione, è assolutamente obbligatorio, come il Ramadan, per purificare corpo e spirito, per gli islamici. E forse anche questa differente intensità rispetto alla pratica religiosa del digiuno spiega un certo declino del cristianesimo, della sua forza spirituale, rispetto al fascino crescente di altre religioni monoteiste.
L’importanza del digiuno
Ma il digiuno è un’occasione per riflettere, non solo da credenti. Se sommate l’aspetto etico, una forma di auto-controllo in ogni caso delle proprie pulsioni, con quello salutista, avrete una spiegazione delle sue potenzialità. A prescindere in questo caso dalla fede. Un digiuno, non punitivo, ma salutare, ogni 10-15 giorni può essere prezioso per il fisico e per la mente. Non tanto perché ci aiuta a dimagrire, per quello esistono le diete e lo sport, quanto perché serve ad avere un rapporto meno compulsivo e sprecone con il cibo. Ed a ricordarci di quanto abbiamo sempre e comunque bisogno di depurarci. Dentro e fuori.
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