Il mare sa parlare è il titolo di una vecchia e dolce canzone dello Zecchino d’oro, edizione 2008, che potete ascoltare qui. Ma è anche il titolo di un progetto artistico realizzato da Florian D’Angelo con la collaborazione dell’Associazione Alkedo di Lucca.
IL MARE CHE SA PARLARE
Le immagini di D’Angelo sono state realizzate d’inverno, sulle spiagge della Versilia, quando il mare ci restituisce, con gli interessi dell’inquinamento dell’acqua e del suolo, i rifiuti che la nostra inciviltà ha portato nel posto più sbagliato. Sono foto di grande impatto nella loro semplicità iconoclasta, e rendono bene il risultato del drammatico divorzio tra l’uomo e l’ambiente. Una bottiglia di plastica ormai deformata. Una scatoletta di allumino che magari conteneva del tonno. Avanzi di piccoli oggetti ancora di plastica. Anche i colori di queste foto hanno perso tutta la vivacità delle tinte ed evocano un senso di degrado, di abbandono. Di spreco, che parte dall’ambiente e arriva alla vita dell’uomo.
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ASSOCIAZIONE ALKEDO
Queste immagini, che sono state esposte nel 2020 in una mostra al museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi andrebbero portate nelle scuole, e discusse con gli alunni. Intanto fanno parte dei progetti dell’associazione Alkedo che in Versilia lavora attivamente per coniugare difesa del paesaggio con la valorizzazione dei beni naturali e artistici. Con un indirizzo molto orientato verso le nuove generazioni. Come nel caso del programma L’estate dei parchi, in collaborazione con la Regione Toscana e con il Parco Regionale Alpi Apuane: corsi di botanica, land art, teatro, scrittura e fotografia. Tutto per dare ai bambini una visione completa e accattivante della sostenibilità.
“Il Mare che sa parlare” è candidato al Premio Non Sprecare 2021, nella sezione “Associazioni”. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.
ALCUNI DEI CANDIDATI AL PREMIO NON SPRECARE 2021:
- L’app per gestire a casa l’erogazione di acqua
- R3UNITE, la startup di moda che pianta alberi in Africa ed elimina plastica nel Mediterraneo
- Cenere dell’Etna: come recuperala per fare pavimenti stradali, opere in ceramica e calcestruzzo
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