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NUOVO GALATEO
Il tempo passa, alcune regole di buona educazione, le più elementari, restano valide. Ma il famoso Galateo scritto da Giovanni della Casa va aggiornato. Anche per non sprecare le nostre relazioni e l’ambiente dove viviamo, ignorando comportamenti che non sono più tollerabili, e possono creare solo imbarazzo.
COME AGGIORNARE LE REGOLE DEL GALATEO
Con l’avvento della tecnologia e della cosiddetta era digitale sono avvenuti cambiamenti impensabili che hanno condizionato ogni aspetto della vita di ogni giorno. Tra queste anche le regole del bon ton a tavola, quando si mangia e si condivide il pasto con la famiglia, amici o colleghi. E di conseguenza, anche il Galateo necessitava di variazioni così da allinearsi al quadro sociale odierno. Ma quali sono i cambiamenti apportati in tal senso nel nuovo Galateo?
A TAVOLA NIENTE TELEFONINO SUL TAVOLO
Le regole del saper stare a tavola non sono cambiate: mangiare educatamente, conservare con i vicini, mantenere i gomiti bassi, non eccedere nelle porzioni. Me ne esistono almeno due di più recenti, legate a uno stile di vita sostenibile: non lasciare il cibo nei piatti, per evitare che vada sprecato; non mettere il telefono sul tavolo. L’ideale sarebbe lasciarlo all’ingresso.
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MAI DIRE BUON APPETITO
La genesi di questa intramontabile regola del galateo è legata allo stile con il quale si va a tavola. Non solo per soddisfare un appetito o il nostro palato, ma in primo luogo per il piacere di stare insieme. e dunque pronunciare le parole Buon appetito è un errore. Il vero segnale di inizio del pranzo arriva dalla padrona di casa, quando sistema il tovagliolo sulle sue gambe.
RISPETTARE LA PUNTUALITA’
Come per un qualsiasi tipo di appuntamento, anche quando si va a tavola la regola non cambia, ossia essere puntuali. In queste circostanze, come per un convito, tutte le persone sono accomunate dal voler condividere un momento importante della giornata con amici, parenti o conoscenti. Arrivare in tempo è segno di attenzione e interesse che indica innanzitutto un rispetto reciproco, qualcosa di imprescindibile e da non dimenticare mai.
CHIAMATE BREVI SUL CELLULARE
Anche il cellulare meriterebbe, da solo, un suo galateo. Ci sono cose che dovrebbero essere scontate ma purtroppo ancora non lo sono: parlare sempre con un tono di voce basso, tenere al minimo la suoneria o azzerarla quando siamo con altre persone, non abusare dell’uso dei dispositivi elettronici. Inoltre, il galateo tecnologico prevede che le telefonate con il cellulare siano brevi e concise, e se la persona cercata non risponde dopo i primi cinque squilli, è meglio abbassare. Quando iniziate la telefonata, presentatevi così: Disturbo? Oppure: É un buon momento?
QUANDO E COME RISPONDERE ALLE MAIL
Tutti ormai viviamo con le mail. Ma questo non ci consente di ignorarle, se ne riceviamo troppe. Meglio essere più espliciti, ed evitare che ci sia un bis. Intanto, si risponde sempre alle mail, come alle lettere di una volta. Anche solo con un cenno. E possibilmente non oltre le 48 ore.
NON ABUSARE DEL TU
Il mondo linguistico cambia e così anche il permanere di forme lessicali e di cortesia che caratterizzavano l’italiano del secolo scorso. Il Tu è ormai il pronome utilizzato per ogni conversazione, mail o interazione sociale. Ma è pur vero che un cenno di rispetto, con un delicato uso del lei può talvolta far riscoprire la gioia di vivere in un Paese ancora vicino ad un’educazione e un rispetto sentito. Anche a tavola, soprattutto con persone da poco conosciute, dimostrare il giusto riguardo non guasta mai.
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ESSERE BEN VESTITI
Che cosa significa essere ben vestiti? Non certo girare sempre con abiti firmati e costosi. Semmai avere una naturale sobrietà. Ma il vero stile contemporaneo, considerando anche una diffusa tolleranza nell’abbigliamento (sempre più frequentemente si va in ufficio con le scarpe da ginnastica), si può sintetizzare in una sola regola da galateo: avere l’abbigliamento adatto al contesto nel quali ti trovi. Se d’estate giri in una piazza, o entri in una chiesa, a torso nudo, sei semplicemente un cafone.
SAPERE DIRE NO
Dire di no è una scelta libera che può e deve essere espressa in qualsiasi contesto, anche quando si è a tavola, purché venga fatto con gentilezza e senza fraintendimenti. Cerchiamo di trasmettere agli altri le giuste sensazioni ed evitiamo di mettere a disagio gli altri. Con educazione e con le giuste maniere è possibile ottenere risultati concreti e in linea con il vecchio e il nuovo galateo.
NON DIMENTICARE TRE PAROLE: GRAZIE, PREGO, SCUSA
A tavola, ricordiamo anche di mostrare particolare attenzione a come chiediamo qualcosa o interagiamo con gli altri. Prima di qualsiasi conversazione o domanda, ringraziamo per il cibo che ci è stato offerto, usiamo il prego e non dimentichiamo il sempreverde scusa. Il tempo passa, ma alcune regole di base meglio non abbandonarle mai.
NON ESSERE INVADENTI CON LE CURIOSITA’
Viviamo un’epoca del diluvio delle informazioni. E tendiamo a trasferire questa pioggia anche nella sfera individuale. La curiosità è legittima, ed è giusto sapere molte cose sulle persone con le quali abbiamo buone relazioni. Ma non bisogna esagerare: esiste sempre il limite della discrezione. Invalicabile.
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