Il nuovo Papa: il vero favorito è il cardinale Angelo Scola

Chi sarà il nuovo Papa? Mentre il mondo cattolico è scosso dalle improvvise dimissioni di Benedetto XVI che, con un gesto di grande modernità e di estremo amore per la Chiesa, ha deciso di lasciare il soglio pontificio, è partita la corsa per la successione. I bookmaker sono all’opera e danno per favorito un Papa […]

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Chi sarà il nuovo Papa? Mentre il mondo cattolico è scosso dalle improvvise dimissioni di Benedetto XVI che, con un gesto di grande modernità e di estremo amore per la Chiesa, ha deciso di lasciare il soglio pontificio, è partita la corsa per la successione. I bookmaker sono all’opera e danno per favorito un Papa africano, nella persona del cardinale nigeriano Francis Arinze, ma più che i pronostici degli scommettitori contano le esigenze della Chiesa. E per questo azzardo un pronostico: il nuovo Papa sarà il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano.

Lo considero favorito per tre motivi. Il primo riguarda l’esigenza, molto sentita nella Chiesa, di mettere ordine nella Curia, scossa da scandali, fughe di notizie e lotte di potere. Di fronte a questo caos, frutto della lunga transizione del dopo Giovanni Paolo II, Papa Ratzinger, studioso e teologo, uomo di intensa profondità spirituale e umana, si è sentito sempre inadeguato e anche il suo predecessore, Giovanni Paolo II, si occupava poco di questioni curiali dedicandosi esclusivamente all’attività di pastore. Più che mai come in questo momento alla Chiesa serve un papa uomo-d’ordine, esperto e competente nelle questioni che riguardano gli assetti della Curia. E Scola ha il profilo giusto, anche grazie all’esperienza maturata come Patriarca di Venezia prima e arcivescovo di Milano dopo.

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Il secondo motivo riguarda la nazionalità, ed è legato al primo: dopo la lunga stagione di Giovanni Paolo II e il breve pontificato di Bendetto XVI nel conclave si respira l’aria di un Papa italiano, che non significherà una chiusura nei confronti del mondo africano, per esempio, ma risponde proprio a una logica di riorganizzazione della Chiesa.

Infine Scola garantisce una significativa continuità con Giovanni Paolo II e Benedetto VXI sui delicatissimi aspetti dottrinali. E’ stato proprio Papa Ratzinger, infatti, a volerlo come arcivescovo di Milano, da dove partì il cardinale Montini prima di diventare Paolo VI. Scola è stato un collaboratore della rivista Communio, dove il dominus era proprio Ratzinger, ed è stato vicino al futuro Benedetto XVI durante tutto il suo periodo al vertice della Congregazione della Dottrina e della Fede.

Scola, insomma, garantisce  uno scatto nell’organizzazione della Chiesa e una perfetta continuità sugli aspetti dottrinali; due condizioni che lo fanno il vero favorito alla successione di Benedetto XVI.

 

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