Gli scettici dovranno ricredersi. Chi ancora afferma che la minaccia del riscaldamento globale sia una bufala mediatica o la paranoia di studiosi allarmisti sta per essere smentito dalla più grande ricerca indipendente sul tema mai stata fatta.
Il Berkeley Earth Project – che ha visto lavorare fianco a fianco ricercatori, fisici, climatologi e statistici – ha analizzato, infatti, ben 1,6 miliardi di temperature misurate da 15 diverse fonti nel mondo a partire dal 1800 fino a oggi.
E dal meticoloso studio – che verrà pubblicato sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters – è emerso chiaramente come dal 1950 al 2011 la temperatura media globale sia aumentata di 1 grado, proprio come affermato da diverse fonti considerate dai negazionisti “pro cambiamenti”, come la Nasa, o il Noaa – National Oceanic and Atmospheric Administration.
«Spero che questo convinca gli scettici – spiega al Guardian Richard Muller, capo del progetto – non tanto quelli che negano le cose senza guardare agli studi scientifici, quanto quelli che in passato hanno avanzato dubbi legittimi: li abbiamo tutti presi in considerazione e studiati in maniera trasparente».
E dall’analisi è emersa un altro elemento interessante: le città sono effettivamente delle “isole di calore”, dove la temperatura cresce di più. Per il momento, però, questo non influenza la media globale perché l’estensione dei centri urbani è ancora meno dell’1% della superficie planetaria.
Dati importanti alla vigilia della 17/a Conferenza mondiale Onu sul clima (Cop17) che quest’anno si terrà a Durban, in Sudafrica, dal 28 novembre al 9 dicembre e che Virgilio Go Green seguirà direttamente in loco con pezzi di approfondimenti e continui aggiornamenti twitter.
Virgilio Go Green
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