IMPORTANZA AMBIENTE NEI PROGRAMMI DEI GOVERNI –
Mentre noi ci ricordiamo dell’Ambiente solo quando dobbiamo fare i conti con qualche calamità che per approssimazione definiamo «naturale», oppure quando ci sono permessi e licenze da firmare, in altri paesi europei stanno addirittura pensando di cambiare la politica dei governi con l’Ambiente. Per esempio in Francia.
NICOLAS HULOT MINISTRO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA E SOLIDALE –
Tutti abbiamo parlato di Emmanuel Macron, del suo trionfo, del suo governo, della sua politica, per la verità qui il tema dominante è stato rappresentato dalla natura della sua relazione con la moglie che non si capisce bene quale riflessi politici possa avere, ma nessuno ha messo l’attenzione su una scelta già fatta e molto radicale: il nuovo ministro dell’Ambiente (che si chiamerà ministro per la Transizione ecologica e solidale), Nicolas Hulot, è stato promosso a numero due del governo, dietro solo allo stresso Macron. Una salita di rango, nella scala del potere, che non è né simbolica né tantomeno legata a una particolare simpatia per la persona. È una scelta politica, netta e chiara: l’Ambiente va messo al centro del nuovo modello di sviluppo, e quindi dell’intera azione politica di un governo.
Tanto è vero questo, che a Hulot, ex conduttore televisivo, corteggiato inutilmente in passato anche da Hollande, e personaggio molto impegnato sul fronte delle battaglie ambientali, sono state affidate anche le politiche energetiche del Paese, e gli interventi in materia appunto di solidarietà, cioè di lotta alle diseguaglianze sociali che stanno mettendo sottosopra la globalizzazione e la democrazia nel mondo occidentale.
(Credits: Frederic Legrand – COMEO / Shutterstock.com)
IMPORTANZA AMBIENTE PER RILANCIARE EUROPA –
Capite la portata di questa decisione? Finalmente l’ambientalismo, e in generale la sostenibilità, la lotta agli sprechi a tutto campo, escono dal perimetro ristretto dei piccoli gruppi, delle associazioni, delle lobby, dei convegni, dei seminari, degli addetti ai lavori. E diventano il cuore di una scommessa nazionale che riesca a mettere insieme lotta all’inquinamento e al surriscaldamento con nuovi stili di vita, nuovi modelli di produzione e di consumo. In una parola: con il vero cambiamento, quello che gli italiani, grazie innanzitutto alla lucida e concreta generosità delle donne, già stanno facendo dal basso, e ogni giorno. Come noi raccontiamo su questo sito.
MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE –
Che dire? Non dobbiamo sconfortarci, ma semmai essere sempre più convinti che questa sia la strada giusta, e prima o poi ci arriverà anche la politica italiana, laddove intanto, purtroppo, siamo l’unico paese europeo dove qualsiasi movimento ambientalista con sbocco politico è scomparso. Finito. E visto che si avvicinano elezioni e un nuovo governo, faccio una proposta, a tutti i partiti che si presenteranno alle prossime elezioni. Cambiamo anche noi il nome del ministero dell’Ambiente, e definiamolo come ministero dell’Ambiente e dello sviluppo sostenibile.
COME PROTEGGERE L’AMBIENTE:
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