Perché i dialetti sono importanti

Rafforzano e uniscono una comunità. E secondo una ricerca scientifica fanno bene al cervello e allenano la mente. Più di una lingua straniera

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I dialetti sono importanti per diversi motivi. Non bisogna sprecarli perché rappresentano l’anima, non solo linguistica, di una comunità, che si rafforza e si unisce nella radice di una lingua unica e condivisa.

PERCHÉ I DIALETTI SONO IMPORTANTI

Giovanni Spadolini, storico e studioso dell’unità nazionale, diceva che l’Italia è un paese di idiomi, cioè di dialetti. E in effetti a pochi chilometri di distanza la lingua popolare, che si esprime attraverso l’uso del dialetto, cambia radicalmente. Come il cibo, l’impronta architettonica e urbanistica, tutti fattori identitari di un luogo.

COSA RAPPRESENTA UN DIALETTO

Se dal punto di vista lessicale il dialetto, secondo quanto scrive l’enciclopedia Treccani, “è un sistema linguistico di ambito geografico o culturale per lo più limitato”, nei fatti è proprio in questa apparente ristrettezza che una comunità ha più possibilità di ritrovarsi e di unirsi. Con l’obiettivo di non perdere la propria identità, di non snaturarsi di fronte alla modernità. Il dialetto è come il centro storico di una qualsiasi cittadina: custodisce il dna di un popolo, e se viene abbandonato dai suoi residenti per fare spazio a negozi, pizzicagnoli e case-vacanze, perde la sua anima vitale e diventa uno spazio-luna park.

BENEFICI DEL DIALETTO

Accanto all’importanza culturale e sociologica dei dialetti ci sono i loro benefici, dimostrati da una serie di ricerche scientifiche. Imparare una lingua straniera rafforza le capacità cognitive ed è un gesto semplice che ci aiuta a mantenere il cervello in forma in modo naturale. E non solo le lingue straniere: anche i dialetti, a volte ingiustamente sottovalutati, sono un vero e proprio toccasana per il nostro cervello.

PARLARE UN DIALETTO FA BENE AL CERVELLO

La nostra mente percepisce il dialetto come una lingua straniera. In particolare, un ricercatore dell’università di Cambridge, Napoleon Katsos in collaborazione con un team dell’Università di Cipro e della Cyprus University of Technology, ha studiato i vantaggi del bi-dialettismo, ossia l’utilizzo di due diversi dialetti della stessa lingua.

La ricerca che ha coinvolto 64 bambini bi-dialettali, 47 multilingui e 25 monolingue, ha analizzato le performance cognitive dei bambini cresciuti parlando sia il greco cipriota che quello moderno, due varianti strettamente legate ma differenti tra loro dal punto di vista dei vocaboli, della grammatica e della pronuncia delle diverse parole. Dai dati è emerso che i bambini multilingue e quelli bi-dialettali hanno un vantaggio su quelli monolingue in un punteggio composito di processi cognitivi, basato su test della memoria, attenzione e flessibilità. Ma il bilinguismo, in generale, presenta diversi vantaggi: aiuta ad aprire la mente, ad avere nuove curiosità, a relazionarsi con popoli e culture diverse.Inoltre è un motore di empatia che, secondo alcuni studi, rallenta l’invecchiamento. Infine, una volta imparata la seconda lingua, non è difficile impadronirsi anche della terza.

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I VANTAGGI DEL BILINGUISMO PER IL CERVELLO

I vantaggi associati al bilinguismo riguardano quindi anche i bambini che parlano uno o più dialetti: un motivo in più per ridare importanza e prestigio a tutti i dialetti che hanno segnato la storia e la cultura dei luoghi in cui viviamo.

PER APPROFONDIRE: Parlare due lingue aumenta la memoria, la concentrazione e la tolleranza dei bambini

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