Non è semplice essere semplici. Come scriveva Giacomo Leopardi, che scavava senza paraocchi nella profondità dell’animo umano, l’uomo è portato per sua natura «all’artifizio e all’affettazione» e in generale «i mezzi più semplici, veri e sicuri, sono gli ultimi che troviamo». Non è, come potrebbe sembrare, un modo per complicarsi la vita. Ma è solo un’idea banalizzata, riduttiva, schematica, della semplicità. Più che una virtù, la consideriamo un cedimento, una resa. Specie nell’era della competizione, del merito, delle competenze, del superare l’altro altrimenti non sei nessuno. E invece la semplicità ha un enorme valore, estetico ed etico.
La semplicità ci restituisce il senso dei gesti, delle parole, dello spazio, e delle cose in generale. Che cosa c’è di più semplice di un dizionario dove si recuperano, e si utilizzano senza avarizia, parole come “grazie”, “scusa”, “prego”? Parole che, nella loro essenzialità, pesano però ai fini della qualità delle nostre relazioni, e non sono mai sprecate. A differenza di tanti sproloqui auto-celebrativi che siamo costretti ad ascoltare da parte di persone che, quando le incontriamo, ci salutano così: «Ciao, come sto?».
Quanto allo spazio, ogni angolo del Bello e finanche della Grande Bellezza, non solo quella di una singola città ma della Natura nel suo complesso, ispira semplicità. Un albero che ci copre con la sua ombra. Un fiore che ci acceca con i suoi colori. Uno spaccato di mare, montagna, collina, incastrato ancora nella magia del silenzio. Luoghi semplici, scoperte semplici, che possono però dare al nostro stile di vita, benessere, empatia, voglia di condivisione.
Esiste qualcosa di più semplice, nella tastiera degli affetti (familiari, amicali, sentimentali), di una carezza, di un bacio? Anche qui: nulla di pirotecnico (poi ognuno è libero di baciare come vuole…), ma un gesto, uno solo, in grado di restituirci il piacere, l’emozione, il batticuore, di darci e di trasmettere qualcosa che se non è amore gli rassomiglia molto.
Una persona semplice ha un suo stile di vita, e innanzitutto una sua personalità che riesce a esprimere anche sul piano estetico. La semplicità, come la sobrietà, è eleganza. Diceva Balzac, che amava scrivere con semplicità, ma con una forza narrativa che lo ha reso universale ed eterno: «L’uomo di buon gusto deve essere semplice nei suoi bisogni». Appunto: semplice. Non indifferente, senza ambizioni, senza sogni, senza aspettative (anche economiche, ovviamente). No, solo semplice: allo stesso modo, quando il successo arriva, e quando il vento gira contro. Semplice che significa forte, solido, consapevole delle proprie qualità ma anche dei propri limiti. Ecco perché senza assolutamente voler comparare il nostro sito al valore della musica di Einaudi, possiamo dire che anche Non sprecare, con il suo intero impianto di notizie, consigli e riflessioni, è un elogio della semplicità.
Frasi celebri sulla semplicità
- «Potrei vivere nel guscio di una noce, e sentirmi re dello spazio infinito» William Shakespeare
Nella vita quasi mai la quantità fa la differenza. Anche in uno spazio piccolo si può coltivare una grande personalità. E anche da una piccola finestra si possono sognare grandi cose, e talvolta riuscire a realizzarle. L’importante è non gonfiarsi, avere i piedi per terra, non lasciarsi trascinare, quando il vento gira a nostro favore, nel gorgo dell’ hybris, una forma di delirio di onnipotenza che già i greci consideravano come il più grave dei peccati dell’uomo.
- «Tutto sommato la felicità è una piccola cosa» Trilussa
Lo stato di grazia della felicità, un orizzonte più che un approdo, non ha bisogno di grandi cose. A volte sono le più piccole che ci regalano le migliori sorprese. E anche le più inaspettate.
- «Tutte le idee che hanno enormi conseguenze sono idee semplici» Lev Tolstoj
- «Lo spirito della nostra era disprezza ciò che è semplice. Non crede più che la semplicità possa corrispondere a profondità» Albert Schweitzer
- “È curioso vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto, hanno le maniere semplici; e che quasi sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco valore” Giacomo Leopardi
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