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IMPORTANZA DEGLI OCEANI
Gli oceani, nel loro meraviglioso equilibrio, in quel misterioso ma reale incastro di dare e avere, ricevere e preservare, ci raccontano la nostra vita. Nella sua bellezza, e anche negli angoli più oscuri e più autodistruttivi , quelli che ci fanno sprofondare nell’inferno dello spreco. Di tutto.
Quando pensiamo agli oceani, al mare, alle sue suggestioni, ci vengono in mente due cose, per una istintiva associazione di idee: la pesca e le vacanze. Giusto. Potrei aggiungere anche la navigazione delle navi, con tutto quanto trasportano, merci e passeggeri, e arriviamo a tre.
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COME PROTEGGERE GLI OCEANI
In realtà gli oceani, proprio in quanto paradigma della vita e della natura, sono molto altro, con la loro circolarità di risorse. A partire dall’acqua, quella che in una parte del mondo si spreca e nell’altra manca fino a trascinare intere nazioni nel baratro di guerre infinite. Gli oceani contengono il 97 per cento dell’acqua del pianeta e, in virtù dei meccanismi naturali di evaporazione, contribuiscono all’86 per cento dell’acqua piovana, quella che serve poi a formare le nostre riserve idriche sulla terraferma.
Questa acqua, che ci piove in testa partendo dal mare, dagli oceani, serve poi a raggiungere un risultato determinante per la nostra vita di uomini e donne: raffredda il pianeta, e regola la temperatura dell’aria. Da qui la stretta relazione tra protezione del mare, degli oceani, risorse idriche e lotta ai cambiamenti climatici.
INQUINAMENTO DEGLI OCEANI
Dall’acqua all’aria. E’ infatti l’acqua, quella partita sempre dagli oceani, che produce la metà dell’ossigeno che tutti noi respiriamo, ogni giorno, assorbendo anidride carbonica e gas serra. Quindi: inquinare il mare, per esempio con la plastica che gettiamo sulle spiagge, significa peggiorare in modo sostanziale la nostra qualità della vita, in tutti gli snodi essenziali delle risorse naturali: acqua e aria. Insieme, entrambe, a rischio inquinamento.
Se riuscissimo a capire, fino in fondo, queste banali ma essenziali relazioni tra il mare, con i suoi pesci (che tra l’altro sfamano ancora 3 miliardi di persone sulla terra), ma prima ancora con l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo, sono sicuro che avremmo una reazione non solo indignata, ma costruttiva, fattiva, per fermare lo scempio del mare e degli oceani. Dove ogni minuto, ogni 60 secondi, finisce l’equivalente di un camion pieno di rifiuti, a partire dalla micidiale plastica e microplastica. Al punto che, secondo le analisi e le previsioni dell’Onu, il futuro che ci attende a breve, entro il 2050, non tra un secolo, è il seguente: in quel momento negli oceani, nei nostri mari, ci sarà più plastica che pesci. E avremo davvero sprecato la nostra vita come genere umano.
OCEANI E CRISI CLIMATICA
PLASTICA NEGLI OCEANI
QUELLI CHE IL MARE LO PULISCONO E LO SALVANO:
- Quando la plastica nei mari diventa una risorsa: con il riciclo occhiali, skateboard e mattoni
- Row-bot, un robot per pulire il mare. Si ricarica mangiando i rifiuti
- Il potere ecologico della soia: ripulisce il mare dall’inquinamento
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