Quanto vale un sorriso?

Prendete l'abitudine di sorridere spesso. Non per compiacenza, o solo per sedurre. Ma per creare comunità

importanza del sorriso

Notizia di oggi e di domani: pagheremo sempre più, alla cassa, con un sorriso. In Cina già funziona così nei fast food, dove scegli quello che vuoi mangiare, afferri un hamburger e un bicchiere di patatine fritte e poi vai a pagare. Come? Niente contanti, niente carte di credito, ma solo un sorriso davanti alla telecamera che ti inquadra mentre inserisci il tuo numero di cellulare. Pochi secondi per il riconoscimento, e poi il signore è servito e il conto è pagato. Il metodo, che si sta sperimentando anche in Europa, si chiama «analisi biometrica» o più semplicemente «riconoscimento facciale».

Perché sorridere fa bene

Notizia di ieri: in un libro (La rivoluzione russa. Edizioni Carocci) recensito da Paolo Mieli sul Corriere della Sera, Stephen A. Smith racconta il segreto con il quale il terribile Stalin divenne popolarissimo nell’Urss e fece fuori tutti gli oppositori, a cominciare da Lev Trotsky, molto più bravo e intelligente di lui: seduceva tutti con il sorriso.

Vi ho raccontato questi due fatti, a cavallo tra storia e futurologia, per ricordarvi quanto il sorriso sia davvero un elemento centrale del nostro stile di vita, quanto conti, quanto potere, fascino, relazioni e opportunità riesca a distribuire. E quanto, visto come sorridiamo poco, sempre ingrugniti e scontenti, talvolta senza alcun motivo reale, non fare diventare il sorriso un gesto quotidiano sia un reale spreco di tutto ciò che ci arriva nell’arco temporale di un attimo sfumato e fatale.

Il sorriso non semina solo seduzione, fascino e dunque bellezza (avete presente il vecchio fotografo che per fare un capolavoro con il flash diceva, prima di scattare: “Sorrida, per favore”?), ma innanzitutto crea relazioni. Unisce laddove siamo spesso divisi. Ammorbidisce quando il rischio violenza, anche nel più banale dei gesti (una mano che vola) o delle parole (un urlo), è sempre in agguato. Il sorriso, essendo contagioso, fa comunità, specie se diventa un’abitudine.

importanza-sorriso (2)

Benefici

Quanto alla salute, esiste un’ampia letteratura sulla «terapia del sorriso» e sul sito ne abbiamo parlato più di una volta. Ma qui vorrei farvi notare un altro dettaglio, non secondario. Il sorriso spontaneo, incorporato in una frase, in una domanda, in un saluto, tutti piccoli gesti quotidiani, espande, con un effetto virale, un senso di serenità, di tranquillità, e dunque di benessere.

Quando la mattina entriamo in un bar e sorridiamo al cameriere che ci prepara il caffè, all’edicolante che ci allunga i giornali, alla portiera del palazzo dove stiamo andando a lavorare, altro non facciamo che distribuire benessere ed energia, piuttosto che sprecare entrambe le cose con un volto buio e indifferente. Diamo agli altri, certo, ma regaliamo prima ancora a noi stessi: perfino un tratto di eleganza, in quanto il sorriso è per sua natura signorile.

In questa chimica c’è il segreto dell’importanza del sorriso. Un gesto che da virtuale diventa reale, tangibile. Il rabbino e teologo tedesco Samson Raphael Hirsch, diceva una cosa tanto semplice quanto essenziale: «Un sorriso non costa nulla, ma dà tanto». E allora perché sprecarlo, non distribuendolo con generosità? Possibilmente tutti i giorni.

importanza-sorriso (3)

Perché il sorriso è importante?

I benefici del sorriso non hanno a che fare soltanto con aspetti psicologici e con la nostra vita relazionale. Bisogna mettere nel conto anche gli effetti positivi sul corpo, sulla salute. Il sorriso produce un tonico rilassamento muscolare, migliora l’ossigenazione dei tessuti e la circolazione del sangue, specie nelle zone del cuore e dei polmoni.  Dalla somma di questi fattori ne deriva un aumento, e non di piccola portata, del nostro benessere generale.

Che cosa esprime il sorriso?

Il sorriso parla. Esprime, nella sua essenzialità, una comunicazione molto ricca e articolata. Traferisce empatia, trasmette il desiderio di condividere qualcosa, apre le porte a una forma di vicinanza, anche di solidarietà, verso gli altri. Avvicina. E arriva fino ad esprimere un senso leggero e gioioso della vita.

Come si riconosce un sorriso falso?

Anche il sorriso, con la sua potenza, può essere un veicolo di ipocrisia e falsità. Ma come si riconosce un sorriso non autentico? Richard Wiseman, psicologo dell’università di Hertfordshire, in Gran Bretagna, ha fatto molti studi, anche sul campo, per individuare i connotati del falso sorriso. E si è conquistato il soprannome di “detective del sorriso“. La sua conclusione è semplice: nel sorriso autentico si contraggono più muscoli facciali, e ciò lo si vede nelle rughe che si formano attorno agli occhi di chi sorride. Tenetelo presente quando ricevete un sorriso.

Leggi anche:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto