In America è lotta senza quartiere ai mozziconi: migliaia di volontari li riciclano. E una legge prevede di…

Da fumatore incallito, resto supefatto ogni volta che leggo le notizie sul riciclo dei mozziconi di sigarette, autentica croce delle nostre città. Vivo in una città, Roma, dove ogni giorno residenti e turisti gettano nelle strade, sui marciapiedi, nei giardini, qualcosa come un milione di cicche. Con danni enormi per l’ambiente e per le casse […]

Mozziconi sigarette

Da fumatore incallito, resto supefatto ogni volta che leggo le notizie sul riciclo dei mozziconi di sigarette, autentica croce delle nostre città. Vivo in una città, Roma, dove ogni giorno residenti e turisti gettano nelle strade, sui marciapiedi, nei giardini, qualcosa come un milione di cicche. Con danni enormi per l’ambiente e per le casse del comune che deve occuparsi della rimozione e dello smaltimento di questi avanzi tossici. In America si sta facendo strada un movimento ambientalista molto attento a questo tipo di spreco, e la lotta ai mozziconi di sigarette è diventata una bandiera come quella contro le bottigliette di plastica che contengono l’acqua minerale. Il gruppo più avanti in questa battaglia è TerraCycle, un’associazione ecologista che ha sparso in giro per le città americane migliaia di volontari impegnati a recuperare mozziconi di sigarette. I risultati sono eccezionali. Migliaia di scatoloni con le cicche vengono recuperati e riciclati per diversi usi: si costruiscono posacenere, oggetti di arredo, bidoni per l’immondizia. E perfino vestiti in lana di pecora, firmati dalla stilista cilena Alexandra Guerrero: ve ne proproniamo alcune immagini. Il movimento, sponsorizzato dalla società National Tobacco Company, sta raccogliendo un grande successo ovunque, e la politica americana non resta insensibile e cieca di fronte a questo tipo di fenomeni. Così il senatore democratico Toby Ann Stavisky ha presentato una proposta di legge per concedere incentivi a chi ricicla cicche di sigarette: un centesimo per ogni mozzicone recuperato. Chissà, può darsi che qualcuno in Italia, anche a livello di amministrazioni locali, si decida prima o poi a seguire l’esempio americano.

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alexandra guerrero

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