In Cina è nata l’Università dei panda

Formerà professionisti chiamati a studiare e proteggere la specie. Intanto i panda servono anche a migliorare le relazioni internazionali dei cinesi

panda

Chi ama i panda non potrà non essere felice per la notizia che arriva dalla Cina: apre la prima università dei panda (il nome è China West Normal University), nella regione del Sichuan. Sarà un istituto di alta specializzazione, a numero chiuso (si parte da non più di 50 iscritti), con l’obiettivo di formare esperti in grado di studiare questi meravigliosi animali e innanzitutto di proteggere la specie. Durante il tirocinio, gli studenti dell’università dei panda avranno la possibilità di svolgere dei tirocini con esperienze pratiche: potranno partecipare, sul luogo, a esperienze di cura, allevamento e protezione dei panda presenti sul territorio. Un’altra parte degli studi sarà invece dedicata alla ricerca, in collaborazione con le Riserve Naturali della Cina dove si trovano i panda, e con la Base di ricerca per l’allevamento del panda gigante di Chengdu.

La Cina è il paese che guida nel mondo il culto del panda, ne ha fatto un emblema nazionale, anche in termini di biodiversità e di sostenibilità, e ha creato perfino la figura professionale del coccolatore di panda, tra l’altro molto ben retribuito. Gli studenti arriveranno dall’Istituto di Zoologia cinese e dal Conservatuion and Research Centre dedicato ai panda giganti. In Cina, intanto, prosegue il ripopolamento dei panda, che negli anni Ottanta rischiavano la totale scomparsa: il 70 per cento dell’animale-simbolo del Paese si concentrano proprio nella regione del Sichuan. Infine, i panda stanno diventando anche uno strumento di relazioni internazionali e si parla di parla diplomacy: importanti visite di Stato sono anticipate dall’arrivo di questi animali, pacifici per razza e per definizione. Un paio sono arrivati anche in America, e chissà che, almeno, non portino fortuna a relazioni bilaterali molto compromesse tra le due super-potenze mondiali.

Foto tratta dalla pagina FB “China Xinhua News”

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