Terremoto in Friuli Venezia Giulia per gli sprechi e le spese allegre dei consiglieri regionali. Entro il 17 marzo dovranno essere presentate le candidature per le elezioni, ma al momento secondo quanto trapela dalla Procura della Repubblica ben 19 su 59 consiglieri uscenti risultano indagati. L’accusa è truffa e peculato. Guardando da vicino gli acquisti dei consiglieri, sia del centrosinistra sia del centrodestra, si scopre che anche da queste parti c’è l’abitudine di mettere tutto sul conto del bilancio pubblico e dei rimborsi alla politica. Anche gli acquisti più privati. Così un consigliere si è fatto rimborsare alcuni scontrini per diversi acquisti in un’armeria a Villa Santina: totale 1.750 euro. Altri consiglieri hanno la passione per la macchina e quindi a spese del bilancio regionale hanno pagato i tagliandi dell’auto, le gomme da neve, i lavori di carrozzeria. Poi ci sono quelli abituati a fare la spesa sulle spalle della regione: conti dai macellai, in pescheria, dal salumiere. E infine i consiglieri che passano alla cassa della regione per gli acquisti dei prodotti per bambini (seggiolini, carrozzine, giocattoli), le notti in discoteca e gli arredi in casa (dai lampadari ai mobili). Un consigliere è riuscito perfino a farsi rimborsare il guardaroba, dalle scarpe alle sciarpe. Sempre e solo sul conto dell’amministrazione regionale.
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