INCASSI MULTE STRADALI
Se dovessimo guardare all’attività dei vigili mentre fanno le multe, potremmo pensare di vivere in Svizzera. Attenti, disciplinati, inflessibili. E i verbali fioccano, anche se poi, per la verità, in molti casi, e specie nelle città del Mezzogiorno, non vengono pagati regolarmente.
Con questa frenetica attività fatta di sanzioni senza guardare in faccia a nessuno, un tempo le signore se le cavavano con un sorriso e con la classica frase «Ero scesa un attimo a prendere un pacchetto in un negozio…», i comuni, sempre a corto di quattrini, hanno trovato il loro bancomat ideale. Più o meno come la tassa sulla benzina da parte dello Stato.
Il risultato è che tra sanzioni e ammende, come è scritto nelle statistiche del ministero dell’Economia, i comuni italiani soltanto nel 2017 hanno incassato 1,67 miliardi di euro. Una bella somma, anche perché si tratta di denaro contante, per le amministrazioni che sanno come incassare i verbali. E soldi che per il 90 per cento dei casi provengono dal rubinetto delle multe stradali, al primo posto ovviamente ci sono i parcheggi vietati.
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USO INCASSI MULTE STRADALI
La severità dei vigili e delle amministrazioni, di fronte ad automobilisti indisciplinati, ci possono anche stare. Ma la legge va applicata a tutto tondo, in tutte le parti, e non secondo l’utilità e gli interessi di ciascuna amministrazione. La legge, infatti, è chiara: i comuni devo investire una quota significativa di queste multe nei lavori per la manutenzione e la sicurezza delle strade. Non solo. Una parte degli incassi dai verbali deve essere destinato al delicato capitolo delle piste ciclabili che in alcune zone mancano del tutto e in altre invece non sono sicure.
E invece i nostri prodi amministratori comunali che cosa fanno? Con la mano destra incassano i verbali, e poi infilano la mano sinistra (quella con la quale dovrebbero pagare) in tasca. E mentre i ricavi dalle multe sono schizzati del 18 per cento nel 2017, nello stesso anno la spesa per le strade è crollata del 12 per cento. I conti, ancora una volta, non quadrano, e c’è una chiara puzza di spreco. Con il cittadino colpito due volte. La prima quando riceve un verbale, la seconda quando i soldi che ha dovuto pagare finiscono per finanziare la spesa sbagliata.
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