INCENDI E CRIMINALITÁ
Chi brucia intere macchie di verde in mezza Italia? Chi manda in fumo migliaia di ettari di boschi? Solo in un Paese sgangherato e distante in modo abissale da una normale legalità, ci possiamo ripetere con rituale normalità, ogni anno, queste domande. Sapendo tutti, a partire da chi dovrebbe fare indagini e processi (forze dell’ordine e magistratura), le risposte: i falò in Sicilia, Calabria, Campania Lazio, e salendo anche in altre regioni, non sono calamità. Quasi mai.
Sono il frutto perverso della mano dell’uomo, di criminali impuniti, in attività sotto diverse sembianze. Uomini che incendiando boschi e pinete mandano in fumo non solo vite umane, non solo un patrimonio di boschi e di foreste, ma anche centinaia di milioni di soccorsi, e interventi in gran parte utili sono a limitare i danni.
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MAPPA INCENDI BOSCHIVI IN ITALIA
Volete un esempio recentissimo? Siamo nella provincia di Messina, che comprende anche le isole Eolie. Qui, secondo gli accertamenti fatti dall’Ispettorato delle foreste e dal comune, mentre bruciano interi boschi e pezzi di terra, nel 2016 sono andati in fumo 800 ettari, appunto di boschi e terreni. Avete capito bene: 800 ettari. Quanto alle cause, è stato accertato che soltanto nel 2 per cento dei casi gli incendi sono stati dovuti a calamità naturali, nel 98 per cento egli episodi ci hanno pensato loro, i criminali. Da qui una raffica di inchieste, e quanti responsabili in galera? Zero. Impunità totale.
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INCENDI DOLOSI IN ITALIA
Secondo le statistiche di Legambiente nel 2016, ma il 2017 è ancora peggio, in Italia ci sono stati 4.635 incendi, ma solo 322 persone sono state denunciate e 14 arrestate. In carcere? Zero.
E veniamo ai criminali. Ci sono prove, filmati, testimonianze, flagranze di reato, che li inchiodano. Come dicevo, hanno diverse facce. Ci sono gli speculatori dell’edilizia, grandi e piccoli, che non vogliono essere disturbati e hanno bisogno di suoli. Non a caso, tornando a Messina, mentre nel 2013 la superficie media di un incendio era di 1,61 chilometri quadrati, nel 2016 si è passati a 18,58 chilometri quadrati. Gli speculatori hanno bisogno di spazio, e se ne impossessano a colpi di falò.
Poi ci sono i clan del racket che vogliono soldi e il rispetto delle loro leggi, sapendo che sono più forti e più convincenti rispetto a quelle dello Stato.
Passando da un girone all’altro dell’illegalità abbinata all’impunità, eccoci alle false guardie forestali. Ladri truccati da guardie. Difendono uno stipendio, un posto, una prebenda, una sacca di clientelismo parassitario, un pezzo di potere sul territorio e una pensione. E dispongono di un esercito, con relative gerarchie e con molti soldati.
Infine, ma potrei continuare ancora a lungo nei vari gironi, vi segnalo i vandali in servizio permanente effettivo: per loro l’incendio del bosco è quanto di più semplice da fare, specie in estate, quando il grande caldo aiuta a confondere le acque.
INCENDI E CRIMINALITÁ:
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DANNI INCENDI DOLOSI IN ITALIA
Quanto ai danni, si calcola che nell’incendio di un bosco con le piante brucino anche 5mila euro a ettaro: sempre nel 2016, ci sono stati 1.136 incendi che hanno richiesto ‘impegno e l’intervento delle forze aeree della protezione civile. Un Canadair costa allo Stato, e quindi ai contribuenti, 1.962 euro all’ora, un elicottero, invece costa tra i 3mila e i 14mila euro all’ora, a seconda che sia civile o militare. Spegnere un incendio, tra aerei e forze a terra, costa al contribuente qualcosa come 50mila euro al giorno.
Dunque: conosciamo i colpevoli, sappiamo danni, conosciamo gli sprechi e i costi alla virgola. Ma nessuno paga pegno. E ogni anno il copione si ripete con ulteriori puntate del film. E con una costante, che riguarda tanti reato nell’Italia dove la Giustizia ormai è andata a farsi benedire: l’impunità. I piromani non pagano, come i ladri di appartamento, i borseggiatori, i criminali della strada, i clan che riducono a suq le città. Tutti impuniti. Così è l’Italia, la Bella Italia.
L’ITALIA DEGLI IMPUNITI:
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