INCENDIO GRENFELL TOWER
Il rogo della Grenfell Tower di Londra, con decine di morti innocenti, è il rogo della nostra civiltà, del nostro modo di essere comunità, di come la speculazione più bieca uccide e distrugge. Tutto e tutti.
In questa tragedia di casuale, la nota e imponderabile calamità che tanto può fare e disfare nelle nostre vite, non c’è nulla, assolutamente nulla. Tutto è riconducibile alle colpe dell’uomo, alle nostre colpe, compresa l’indifferenza nella quale stiamo facendo marcire i valori di civiltà sui quali hanno scommesso le generazioni che ci hanno preceduto.
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INCENDIO GRENFELL TOWER LONDRA
Siamo nel cuore di Londra, nella tanto celebrata capitale-modello di vita, epicentro e snodo di affari miliardari, di opportunità di nuova e migliore vita, di una finanza rapace quanto ingorda, di un mercato immobiliare che non conosce soste nella sua crescita di prezzi e di valori, spinto da una domanda che sembra infinita, nonostante Grande Crisi e Brexit. E siamo nel più ricco quartiere della metropoli inglese, Kensington e Chelsea, diventato in gran parte una sorta di luna park per famiglie di arabi e russi a caccia di buoni investimenti o di upgrading sociale per le loro famiglie. Un quartiere dove, in modo più che legittimo per le aspettative dei figli, hanno investito anche molto italiani che hanno mandato i loro ragazzi a studiare a Londra oppure che hanno fatto qualche brillante speculazione immobiliare.
Grazie a questo snaturamento del quartiere, a questo spreco del territorio e di una comunità, sotto la spinta incontrollata della neo-divinità chiamata mercato, c’è stata una vera deportazione dei londinesi, ovvero delle fasce più deboli della popolazione che da qui sono state costrette a spostarsi in palazzoni fatiscenti come appunto Grenfell Tower. È il mercato, bellezza, che comanda, e la politica, la buona amministrazione, chi dovrebbe lavorare per il bene comune, non possono fare altro che alzare le mani in segno di resa.
CONTRADDIZIONI LONDRA
Ho parlato con diversi architetti e tutti mi hanno dato la stessa risposta: alla luce dei fatti, e non delle ipotesi, il grattacielo della Grenfell Tower, 24 piani, 120 appartamenti-topaie, è stato costruito e recentemente ristrutturato (con una spesa di dieci milioni di sterline) in modo criminale. Sì, avete capito bene l’aggettivo: criminale, e come in tutti i crimini che si rispettano sono arrivate, puntuali, le vittime innocenti.
Non esisteva un sistema automatico di estinzione del fuoco (cosa impensabile nei loft dei ricchi di Chelsea e di Kensington). Non vi erano né un adeguato allarme antincendio né uscite di emergenza. I materiali utilizzati nei lavori, sia di costruzione sia di ristrutturazione, erano di infima qualità, infiammabili, non a norma di legge. In pratica: neanche nel Bangladesh si costruisce in questo modo, e qui siamo nel tempio del modello di sviluppo occidentale a trazione mercato.
ROGO GRENFELL TOWER LONDRA
Questa torre dei poveri nel quartiere ricco della metropoli dei super ricchi e dei super poveri, ci mette di fronte al mondo sottosopra, ingiusto e delirante. Fino al crimine. Ci segnala a quale aberrazione possa arrivare un’idea dello sviluppo economico, della crescita, ispirata solo all’obiettivo di accumulare denaro, sulla pelle di chiunque. Infine, e anche questo dettaglio fa parte del tragico quadro, vi segnalo che la povera coppia di italiani morti dentro il rogo della Grenfell Tower, Gloria Trevisan e Marco Gottardi, erano in quel maledetto edificio per un solo motivo: essere stati costretti a lasciare l’Italia per mancanza di lavoro. Costretti a sistemarsi in un alloggio popolare per i costi della vita a Londra. Anche loro erano nient’altro che poveri, una larga maggioranza, tra ricchi, una piccola minoranza.
LE TERRIBILI IMMAGINI DELL’INCENDIO CHE HA DISTRUTTO LA GRENFELL TOWER:
(Le immagini sono state diffuse dalla Polizia Metropolitana di Londra)
QUANDO COSTRUIRE MALE SIGNIFICA DISTRUGGERE VITE E AMBIENTE:
- Rogo di Pomezia, tutto è ancora nel buio. Tranne un fatto: ovunque siamo circondati dall’amianto
- La fabbrica di Bari che dal 1972 continua a uccidere per l’amianto
- Una scuola di amianto e il preside scrive agli studenti: vietato correre, rischiate la salute
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