INDEBITAMENTO FAMIGLIE –
Enormi contenziosi che intasano i tribunali, milioni di persone espulse dal circuito legale del lavoro (con conseguente indisponibilità a gestire conti correnti, assegni, bonifici, assunzioni e/o fatturazioni) il prosperare di Agenzie di recupero crediti e ultimo, ma in realtà primo e più importante, centinaia di suicidi per debiti di capifamiglia che non reggono il disonore sociale di cui si ritengono oggetto: tutte queste sono le conseguenze dell’indebitamento a cui sono soggette milioni di famiglie e piccole imprese in tutta Europa, con debiti contratti nella fase di crescita economica e di credito facile.
Si calcola che in Italia siano in questa situazione alcune centinaia di migliaia di famiglie e piccoli imprenditori: è un carico di debiti non più ripianabili.
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L’associazione Liberadebito il 30 giugno 2015 a Milano promuove un convegno nella Sala Conferenze Hilton Hotel, Via Luigi Galvani 12 dalle ore 15 alle ore 18.
«Con questo convegno vogliamo lanciare un messaggio di speranza forte – dichiara l’avvocato Letterio Stracuzzi – per dire a famiglie e piccole imprese che uscire dall’incubo del debito è possibile, la legge offre una opportunità per farlo».
DEBITO FAMIGLIE EUROPEE –
I paesi meglio strutturati dell’Italia già dai primi anni della crisi hanno affrontato il problema con apposite leggi miranti allo sdebitamento delle famiglie e delle piccole imprese, con il conseguente ritorno delle stesse nel circuito legale dei pagamenti. Per citare soltanto l’esempio della Francia (paese da cui arrivano in Italia le principali norme sull’usura e sul debito) si calcola che 300mila famiglie abbiano aderito a questa procedura.
LEGGE 3/2012 ITALIA –
Con il solito ritardo, la Legge 3/2012 – soprannominata dagli addetti ai lavori “legge salva suicidi” – ha introdotto in Italia il procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento. L’art. 6 della legge 3/2012 definisce il sovraindebitamento come «la situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà ad adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente»
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Si tratta di una procedura di ristrutturazione dei debiti destinata ai privati e alle piccole imprese che permette la cancellazione dei debiti pregressi (tecnicamente “discharge”) del debitore ivi compresi quelli verso il fisco (Equitalia). La legge, garantendo la possibilità di ottenere la cancellazione dei debiti pregressi che non riescono a pagare, consente al debitore di ripartire da zero, riacquistando un ruolo attivo nell’economia.
Il debitore che si trova schiacciato dal carico dei debiti accumulati, non sarà più costretto a rinunciare al proprio futuro, ma avrà una seconda opportunità per ripartire da zero, pianificando la propria vita e quella della sua famiglia. Viene sostanzialmente introdotta la possibilità di essere riammessi nel circuito economico legale sulla base dell’incapacità definitiva e non transitoria di adempiere regolarmente ai propri debiti, e della specificazione di una sproporzione tra il complesso dei debiti e il proprio patrimonio prontamente liquidabile.
Il convegno è sponsorizzato dalla Fondazione S. Bernardino ONLUS e il parterre dei relatori è molto nutrito: si alterneranno sul palco l’avv. Letterio Stracuzzi (Responsabile affari legali Libera Debito s.r.l.), l’onorevole Francesca Cilluffo – Relatore disegno di legge 3/2012 alla commissione giustizia della Camera, il dott. Mauro Vitiello (Presidente sezione fallimentare Tribunale di Bergamo) e il prof. Maurizio Fiasco – Consulente della Consulta Nazionale Anti Usura).
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