Una quarta rivoluzione industriale è alle porte. L’incredibile sviluppo tecnologico degli ultimi decenni, che avanza a una velocità mai vista prima nella storia, sta profondamente cambiando il modo di fare industria. Nei prossimi anni gli impianti saranno destinati ad essere del tutto automatizzati ed interconnessi con tutta una serie di benefici. “Integrando alcune nuove tecnologie produttive – spiega a Non sprecare Antonio Cirillo, Responsabile Marketing &Digital Factory Business di TIM – miglioreranno le condizioni di lavoro, verranno creati nuovi modelli di business e aumenterà la produttività e la qualità produttiva degli impianti”. Una rivoluzione a cui sta contribuendo in maniera decisiva anche il 5G.
CHE COS’È L’INDUSTRIA 4.0
L’industria 4.0 è figlia di un processo di innovazione che si sta diffondendo prepotentemente e velocemente tra i sistemi produttivi che operano in tutto il mondo. Gli ambiti che sono stati particolarmente rivoluzionati sono quelli che hanno a che fare con l’utilizzo dei dati, che grazie a tutta una serie di tecnologie possono essere raccolti ed analizzati. In questo modo questo patrimonio può essere finalmente valorizzato consentendo alle macchine di poter realmente ‘imparare’, mettendo in pratica i dettami in maniera più precisa ed efficiente di quanto potrebbe fare l’uomo. Un altro aspetto da non sottovalutare è la nuova capacità di immagazzinare e utilizzare l’energia, razionalizzando i costi ed evitando gli sprechi.
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5G INDUSTRIA 4.0
Tassello fondamentale per la composizione del nuovo scenario è il 5G. Questa tecnologia, spiega Cirillo, “porta ad una trasformazione fino ad oggi inimmaginabile, con prestazioni di rete 10 volte superiori a quelle attuali: maggiore velocità di download (almeno 10 volte superiore al 4G), minor latenza (10 volte inferiore al 4G), maggiore densità di dispositivi gestiti (fino a 10 volte), uso significativo dell’Internet of Things per connettere simultaneamente fino a 1 milione di device e sensori per Km2 con altissima qualità e affidabilità”. Possibilità che, se combinate insieme, porteranno a scenari d’uso del tutto nuovi. Ad esempio, per il Responsabile Marketing &Digital Factory Business di TIM, le comunicazioni a bassissima latenza (Ultra Reliable Low Latency Communication – URLLC) saranno ideali per le diverse necessità che richiedono pochi millisecondi di risposta, come la guida autonoma, l’Energy Management e la robotica di precisione.
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Allo stesso tempo “il massive Machine Type Communication (mMTC) abiliterà scenari di connettività massiva degli oggetti (Internet of Things) con la possibilità di gestire contemporaneamente milioni di sensori in chiave ad esempio di smart city“. A tal proposito può essere annoverata tra i benefici del settore la Smart City Control Room di TIM, che consente di monitorare e controllare una miriade di diversi sensori connessi alla rete mobile, che forniscono informazioni utili per prendere decisioni in tempo reale o utili di una manutenzione predittiva dei vari elementi della catena produttiva. Così, spiega Cirillo, diventa possibile la gestione intelligente del traffico, dei parcheggi, dell’illuminazione stradale, delle risorse della città (acqua, energia), ma anche della raccolta dei rifiuti o del monitoraggio ambientale.
BENEFICI 5G NELL’INDUSTRIA 4.0
Proprio la possibilità, grazie alla bassa latenza e alla larga banda garantita, di controllare le catene di produzione collocate in luoghi differenti e in tempo reale, rientra tra i benefici specifici che il 5G è in grado di apportare all’Industria 4.0. A questo, per il Responsabile Marketing &Digital Factory Business di TIM, va aggiunta: “la semplificazione della gestione dell’infrastruttura di rete, grazie all’impiego di un’unica rete dedicata 5G, e un’estrema flessibilità nella gestione dei layout di fabbrica e nella aggiunta di sensori e altri apparati industriali”.
Gli aspetti positivi, però, interesseranno anche i lavoratori che vedranno migliorare le loro condizioni soprattutto per quanto riguarda la sicurezza. Già oggi, spiega Cirillo, esistono soluzioni che consentono di intervenire tempestivamente ad esempio in caso di “uomo a terra”, ma con il 5G, attraverso l’impiego della realtà virtuale ed aumentata, si potrà limitare maggiormente l’esposizione dei lavoratori ai pericoli. Infine l’aspetto occupazionale, visto come possibile criticità di questa nuova rivoluzione per chi teme che i posti di lavoro possano scomparire cedendo il passo alle macchine. Una prospettiva che però, secondo Cirillo, è più un’opportunità che un rischio: “L’industria 4.0 comporterà la nascita di nuove figure professionali alcune delle quali probabilmente oggi non esistono. Certamente cambierà il modo di lavorare e di conseguenza anche le competenze necessarie subiranno dei radicali cambiamenti quindi se da un lato ci sarà una diminuzione di alcune figure professionali, altre diverse e nuove si svilupperanno”.
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