Influenza australiana: sintomi, durata e prevenzione

In genere al massimo dura una settimana, e non c'è bisogno di usare gli antibiotici. Si evita con la vitamina C, una buona idratazione e qualche accorgimento

influenza australiana

La variante australiana è diventata quella che crea maggiori problemi agli italiani. Viene chiamata così per le sue origini geografiche, ma in realtà si tratta più semplicemente del sottotipo H3N2 del ceppo A: un virus influenzale particolarmente virulento, già circolato in passato (anche se nella  versione meno aggressiva H1N1) e, proprio per questo motivo, in parte già conosciuto, che porta febbre alta, per 5-7 giorni e forti mal di testa. Anche a livello cardiaco e respiratorio, gli effetti di questa nuova versione e l’influenza australiana possono essere più importanti, e si prevede un aumento delle encefaliti collegate al virus N3N2. La buona notizia, in compenso, è cha anche questa forma di influenza australiana si può evitare con l’annuale vaccino antinfluenzale.

influenza australiana

Sintomi

Le sintomatologie più comuni per chi contrae l’influenza australiana sono:

  • Raffreddore
  • Tosse secca
  • Mal di gola
  • Debolezza
  • Stanchezza
  • Febbre tra i 38°C e i 40°C
  • Brividi
  • Spossatezza
  • Mancanza di appetito
  • Nausea e vomito (bambini soprattutto)

È chiaro che può risultare difficile differenziare questa forma di influenza da altre, dato che in genere si manifestano tutte con tratti simili e comuni. Per essere diagnostica, tuttavia, l’influenza australiana deve presentare almeno tre sintomi principali:

  • Febbre alta
  • Un disturbo respiratorio (tosse, mal di gola, congestione nasale)
  • Un sintomo tra dolori ossei o muscolari ed emicrania

Nei casi più lievi, l’influenza regredisce da sola senza neppure la somministrazione di farmaci o rimedi.

Persone più esposte

Le persone più esposte all’influenza australiana sono gli anziani, le donne in gravidanza, i soggetti fragili e denutriti. I giovani adulti sono invece i soggetti più colpiti da questo tipo di influenza, per la quale, in particolare nel caso di persone anziane, si suggerisce il classico vaccino antinfluenzale stagionale.

Cause

L’influenza australiana è causata da un virus che colpisce prevalentemente l’apparato respiratorio. Sebbene sia una patologia virale poco invasiva e non preoccupante, è bene monitorare gli sviluppi e verificare che tutti i sintomi scompaiano entro i 5 e gli 8 giorni. Il virus ha un alto potenziale di contagio e principalmente si diffonde via aerea. Tosse, starnuti e goccioline di saliva sono le vie di trasmissione più comuni. Da non sottovalutare i soggetti asintomatici che, ignari di essere portatori sani, possono contribuire attivamente a diffondere il virus. È decisamente inferiore la frequenza con cui un soggetto può contrarre l’influenza toccando una superficie su cui è presente il virus.

Come avviene il contagio

Il contagio avviene per via aerea, attraverso i droplets, goccioline di saliva che trasmettono il virus con un colpo di tosse, uno starnuto, mentre si parla. Anche il muco delle persone infette è un veicolo di trasmissione dell’influenza australiana. Nel caso degli adulti, si è contagiosi già 48 ore prima dell’apparire dei sintomi dell’influenza australiana e un individuo influenzato può restare contagioso anche per 3-7 giorni dopo l’apparire dei sintomi. Nel caso dei bambini, i tempi del contagio possono allungarsi ed essere più dilatati.

Quanto dura l’influenza australiana

La nuova influenza ha una durata media di una settimana. Le condizioni e i sintomi possono perdurare più a lungo, come ad esempio tosse, mal di gola e congestione nasale. Ma i sintomi chiave tendono a scomparire in questi tempi. Sono state riscontrate tuttavia differenze di durata e sintomi tra adulti e bambini:

Adulti

Negli adulti, febbre e dolori sono sperimentati tra i primi 4-7 giorni. In genere, in una settimana i sintomi scompaiono o si riducono drasticamente. È meno frequente che un adulto sviluppi sintomi legati all’apparato gastro-intestinale, come nausea, vomito o diarrea.

Bambini

Nei bambini l’influenza australiana può durare più a lungo, fino anche a 10 giorni. I sintomi si presentano all’improvviso, proprio come per gli adulti, e si manifestano con mancanza di appetito, febbre e disturbi gastro-intestinali, disturbi riscontrati con maggiore frequenza nei più piccoli.

Perché l’australiana dura più a lungo?

L’australiana dura più a lungo non per le sue specifiche caratteristiche, ma semplicemente per effetto dei due anni di pandemia. Mascherine, protezioni, vaccini, isolamento: abbiamo vissuto sotto una campana di vetro, con una sorta di campagna immunitaria dalle infezioni. Così la memoria immunitaria, secondo gli infettivologi, si è rallentata, e il ritorno dei classici malanni stagionali ci ha colti impreparati. Ovviamente, poi le situazioni cambiano da persona a persona.

Antibiotici contro l’australiana?

Sebbene sia più lunga, anche per l’australiana, a proposito di antibiotici, vale la regola di qualsiasi forma di influenza. Gli antibiotici combattono i batteri, non i virus, e quindi, se non ci sono complicazioni, non vanno presi. E possono essere controproducenti. Nei primi giorni, bastano, se proprio volete prendere farmaci, gli antipiretici, ma in ogni caso consultatevi con il vostro medico.

Quanto dura la convalescenza?

Se sommate il periodo della malattia con quello della convalescenza, alla fine servono sette-dieci giorni per starne fuori. In questo periodo è importante dormire molto, bere, mangiare cibi caldi (partire dal brodo adatto per la febbre), stare al caldo. E non fare imprudenze.

Influenza australiana o Covid-19?

I due virus presentano delle sintomatologie simili e spesso comuni, il che rende difficile l’anamnesi e quindi diagnosticare il tipo di infezione virale. Sulla base dei sintomi risulta complesso comprendere di quale patologia si tratti, a meno che non compaiano sintomi più frequenti in caso di Covid-19 come disturbi olfattivi e gustativi. Per avere una diagnosi certa, è bene sottoporsi ad un tampone molecolare per escludere che si tratti di coronavirus. In entrambi i casi, nelle forme lievi, le patologie regrediscono anche autonomamente senza dover ricorrere a farmaci. È piuttosto consigliato rivolgersi al medico quando riappaiono i sintomi dopo una prima guarigione o se dolori e disturbi respiratori sono acuti e compromettono la respirazione.

Possibili complicazioni

Le complicazioni dell’influenza australiana, da non sottovalutare, possono essere:
  • Sinusite
  • Bronchite o polmonite
  • Problemi cardiaci
  • Malattie respiratorie
  • Otite, in particolare nei bambini
  • Sovrainfezioni batteriche
  • Aggravamento della situazione in caso di diabete

Prevenzione

La parola d’ordine è idratazione, bere tanto, durante i pasti e lontano dalla tavola. L’alimentazione è un ottimo alleato e soprattutto con cibi ricchi di acqua e vitamina C, per potenziare il sistema immunitario. Cibi e bevande zuccherine, così come bevande stimolanti, è meglio ridurli al minimo, in particolare caffè, energy drink e simili, per il loro effetto diuretico. I soggetti più a rischio possono optare per il vaccino quadrivalente per l’influenza stagionale che, bisogna notare, ha effetto solo sul virus stagionale dell’anno e non su altre tipologie di infezioni virali.

influenza australiana

Un’altra forma di prevenzione è quella dell’accortezza. Nei periodi più freddi, periodo maggiore di diffusione dell’influenza, indossare mascherine, evitare il contatto con i soggetti contagiati e restare a casa se si contrae il virus, per non contagiare gli altri. Al contempo è bene anche lavare spesso le mani con sapone, in mancanza, anche un gel a base alcolica. Altri accorgimenti utili per prevenire l’influenza australiana sono: arieggiare i luoghi frequentati da molte persone e le stanze della casa abitata da una persona influenzata; non toccarsi il viso, le mani, le labbra e la bocca, con le mani non lavate; evitare contatti e uscite quando si è malati.

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