L’influenza stagionale del 2025 si sta diffondendo rapidamente in tutta Italia, con un picco di contagi che ha colpito numerose regioni. Tra le aree più colpite figurano la Provincia Autonoma di Bolzano, la Toscana e le Marche.
Questo inizio d’anno ha visto circa 667.000 nuovi casi solo nella prima settimana di gennaio, portando il totale dall’inizio della stagione a oltre 5,8 milioni di persone contagiate.
Nonostante la diffusione capillare del virus, le autorità sanitarie hanno osservato che l’incidenza complessiva rimane leggermente inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Questo fenomeno potrebbe essere legato all’adesione più alta alla vaccinazione antinfluenzale e a una maggiore attenzione alle misure preventive nei confronti della nuova variante dell’influenza australiana.
Sintomi
Come si manifesta l’influenza nel 2025
L’influenza di quest’anno si caratterizza per la comparsa improvvisa di sintomi classici come:
- Febbre alta (spesso oltre 38°C);
- Tosse secca o grassa;
- Mal di gola;
- Dolori muscolari e articolari intensi;
- Spossatezza e malessere generale;
- Nei bambini e negli anziani, in alcuni casi si registrano disturbi gastrointestinali come nausea e diarrea.
I sintomi possono variare in intensità e durata a seconda delle condizioni fisiche e immunitarie del paziente.
Contagio
Cause del contagio
Il virus dell’influenza si trasmette principalmente attraverso le goccioline respiratorie emesse durante colpi di tosse, starnuti o semplicemente parlando.
Può anche essere contratto toccando superfici contaminate dal virus e successivamente portando le mani a contatto con bocca, naso o occhi.
Luoghi affollati, tra cui mezzi pubblici e ambienti lavorativi come uffici, possono aumentare il rischio di trasmissione del virus.
Periodo d’incubazione
Il periodo d’incubazione dell’influenza stagionale, in genere, varia tra 1 e 4 giorni, con una media di circa 2 giorni. Durante questo intervallo, il virus inizia a replicarsi nelle vie respiratorie, rendendo le persone contagiose già prima della comparsa dei sintomi.
Questa fase asintomatica ma contagiosa è in genere il motore che contribuisce maggiormente alla diffusione del virus, specie in contesti dove le misure preventive non vengono rispettate.
Quanto dura
La fase acuta dell’influenza dura normalmente dai 3 ai 7 giorni. Tuttavia, sintomi come stanchezza e debolezza generale possono protrarsi per una o due settimane dopo la risoluzione della febbre e dei dolori muscolari. Il recupero totale dipende in buona parte dall’età, lo stato di salute generale della persona ed eventuali condizioni pregresse.
Diagnosi
La diagnosi dell’influenza si basa principalmente sull’osservazione clinica dei sintomi. Nei casi più complessi, o in presenza di complicazioni, possono essere utilizzati test specifici per identificare il ceppo virale responsabile, tra cui:
- Tampone nasofaringeo: consente di rilevare rapidamente la presenza del virus influenzale;
- Esami del sangue: utili per individuare eventuali infezioni secondarie o per monitorare lo stato infiammatorio generale;
- Radiografia del torace: indicata per verificare la presenza di complicazioni come polmoniti, soprattutto nei pazienti a rischio.
Trattamenti
Premettendo che in buona parte dei casi l’influenza stagionale si risolve in maniera spontanea senza il bisogno di dover ricorrere ad alcun rimedio medico, quando necessario, il trattamento dell’influenza si concentra principalmente sull’alleviare i sintomi più fastidiosi attraverso:
- Riposo adeguato;
- Idratazione costante;
- Utilizzo di farmaci antipiretici per ridurre la febbre;
- Analgesici per alleviare dolori muscolari e mal di testa.
Gli antibiotici non sono utili contro l’influenza, essendo questa causata da un virus. Essi vengono prescritti solo in caso di sovra infezioni batteriche diagnosticate dal medico.
Chi è più a rischio?
Le categorie più vulnerabili in genere sono:
- Bambini sotto i 5 anni;
- Anziani oltre i 65 anni;
- Donne in gravidanza;
- Persone con malattie croniche come diabete o patologie cardiovascolari;
- Soggetti con sistema immunitario compromesso.
A queste categorie è fortemente raccomandata la vaccinazione antinfluenzale annuale. Il vaccino serve principalmente a prevenire le forme gravi della malattia, riducendo il rischio di complicazioni come polmoniti e ospedalizzazioni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il vaccino è particolarmente efficace per proteggere i soggetti fragili, mentre è meno necessario per persone giovani e in buona salute, salvo che queste non vivano o lavorino a stretto contatto con individui a rischio.
Prevenzione
Per prevenire la diffusione dell’influenza, si consiglia di:
- Vaccinarsi ogni anno, preferibilmente prima dell’inizio della stagione influenzale;
- Lavare frequentemente le mani con acqua e sapone o utilizzare soluzioni disinfettanti a base alcolica;
- Coprire naso e bocca con un fazzoletto durante starnuti o colpi di tosse;
- Evitare il contatto stretto con persone infette;
- Mantenere un ambiente domestico ben ventilato e pulito.
Seguendo queste semplici misure, è possibile ridurre il rischio di contagio e contribuire a contenere l’impatto dell’influenza stagionale.
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