INGE FELTRINELLI
Ridurre la straordinaria avventura umana e culturale di Inge Schoenthal Feltrinelli a un santino da libro Cuore, sarebbe il modo peggiore per ricordarla. Stiamo parlando di una donna che, con il marito Giangiacomo e il figlio Carlo, ha segnato l’editoria e la cultura italiana. Con il suo passo: vulcanico, eccentrico, mirato a un mix di passione e affari. Profumi di letteratura, di politica e di soldi.
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COSA CI LASCIA IN EREDITÀ INGE FELTRINELLI
Come italiani abbiamo almeno tre motivi per dire Grazie a Inge Feltrinelli. Il primo è legato al possente catalogo della casa editrice, qualcosa che, con il blocco dell’altro colosso made in Italy, Einaudi, ha formato intere generazioni di lettori, di uomini e di donne. Non tutti capolavori, ma sicuramente tutti meritevoli di lettura, di attenzione e di cura: la cultura italiana si è sprovincializzata, è entrata nei grandi circuiti internazionali, anche grazie a Inge Feltrinelli.
In secondo luogo, questa donna combattente non si è mai scoraggiata di fronte all’esercito dei non lettori italiani. Di fronte ai numeri di un popolo, dove la metà dei cittadini non ha mai letto un libro, e dove si contano più autori che lettori. Lei ha combattuto a viso aperto, anche con grazie ed eleganza femminile, contro l’ignoranza di massa degli italiani, a partire dalla nostra classe dirigente che non perde una rissa in tv ma non sfoglia neanche un libro. E talvolta se ne vanta.
Infine, è grazie a lei se oggi abbiamo una grande catena, l’unica in Italia, di librerie che ancora reggono alla potente concorrenza di Amazon e al fuoco distruttivo dei non lettori. Le Feltrinelli sono luoghi da proteggere, da coltivare: presidi di civiltà, prima che di amore per il libro. Se non ci fossero, l’Italia sarebbe un paese più povero, in tutti i sensi.
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CHI ERA INGE FELTRINELLI
Poi, certo, ci sono gli errori di donna Inge. La complicità con le idee filo-terroriste del marito comunista, scomparso nel 1972 mentre piazzava un ordigno su un traliccio dell’Enel. Una patina ideologica sull’intero catalogo e sull’attività editoriale della Feltrinelli. Ma sono peccati veniali, rispetto a una passione che non si è mai fermata, rischiando in proprio con scommesse impossibili, tra le quali bisogna ricordare l’ultimo capolavoro della dotta: la gigantesca sede della Fondazione Feltrinelli a Milano. Senza Inge, l’Italia fa un passo indietro, e non solo nel circuito dei libri. Speriamo che qualcuno, o qualcuna, prenda presto il suo posto.
(L’immagine è tratta dalla pagina Facebook “la Feltrinelli”)
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