Tutto secondo le previsioni: le mascherine stanno diventando una fonte di inquinamento molto grave. E non possiamo dare la colpa a qualche amministratore incauto, al governo, al commissario. No, la colpa è di una non minoranza di cittadini incivili.
INQUINAMENTO MASCHERINE IN MARE
Il primo dato allarmante arriva dalla quantità di mascherine da smaltire. Sommando i vari tipi (la chirurgica di 3 grammi, la più spessa d 5 grammi e la più completa da 30 grammi), l’Ispra ha conteggiato qualcosa tra le 160mila e le 440mila tonnellate di nuova spazzatura da smaltire. Solo per il 2020. Inoltre sui 120 milioni di mascherine vendute nelle farmacie, circa 98 milioni sono chirurgiche monouso.
A questo punto basta poco per fare disastri. Se solo l’1 per cento delle mascherine venisse smaltito in modo non corretto (percentuale molto bassa rispetto alla realtà, basta dare uno sguardo a strade e marciapiedi), avremmo 10 milioni di mascherine al mese disperse nell’ambiente.
Tra l’altro la tendenza all’acquisto di guanti (assolutamente inutili tranne che in casi molto specifici) e mascherine (comprese quelle più sofisticate e dunque potenzialmente più inquinanti) sta avendo una significativa accelerazione. Frutto anche di ossessioni e paure che dilagano con i bollettini relativi ai nuovi contagi.
LEGGI ANCHE: Riscaldamento globale, temperature in aumento nonostante il coronavirus
GUANTI E MASCHERINE IN MARE
Durante il lockdown abbiamo avuto il tetto degli acquisti: nel mese di aprile gli italiani spendevano ogni settimana 5,5 milioni di euro per proteggersi con le mascherine. Poi gli acquisti sono diminuiti con il ritorno graduale a una parziale normalità e, a fine giugno, si è toccata la spesa più bassa per mascherine: 1,7 milioni di euro ogni settimana. La risalita è iniziata con il ritorno dalle vacanze e la spesa settimanale viaggia attualmente attorno ai 3,3 milioni di euro a settimana.
Questi numeri, come dicevamo, sono in crescita e avranno un’impennata significativa nelle prossime settimane anche in seguito all’apertura delle scuole. Il sistema scolastico nel suo complesso, tra alunni e insegnanti, determinerà la necessità di smaltire 2,2 miliardi di pezzi.
Le associazioni ambientaliste che hanno i riflettori accesi sull’inquinamento marino, hanno già lanciato l’allarme: tra smaltimento scorretto e mancanza di impianti per i trattamenti, nelle acque marine ci sono più mascherine che meduse. Eppure, come abbiamo spiegato in questo articolo, lo smaltimento di una mascherina è davvero facile, in quanto si tratta di rifiuti che vanno nella raccolta indifferenziata. Tutto il resto è spreco allo stato puro.
CORONAVIRUS E INQUINAMENTO: COSA SAPERE
- Coronavirus, l’inquinamento moltiplica i contagi. Le prove negli studi di università in tutto il mondo
- Coronavirus, nelle città con più inquinamento le morti sono più numerose
- Coronavirus, la prevenzione arriva dal vaccino contro l’influenza. E da uno stile di vita 0-5-30
- Emissioni degli aerei, tagli rinviati al 2027. Marcia indietro per effetto del coronavirus
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.