INQUINAMENTO PULLMAN
Vi siete mai trovati in prossimità di un pullman per turisti, o di una serie di pullman, in attesa di mettersi in marcia? Avete mai fatto la fila per un aliscafo in partenza trovandovi in prossimità del mezzo? Il risultato è sempre lo stesso: in pochi minuti vi siete ingoiati una bella quantità di gas tossici.
Questi autobus sempre accesi che scaricano veleni, rappresentano un problema serio per i cittadini. A Roma, per esempio, nella centralissima Piazza Barberini, si mettono in fila, uno dietro l’altro, e nessuno di loro ha la creanza di spegnere, anche solo per qualche minuto, i motori ed evitare di avvelenare l’aria circostante. Stessa scena quando si prende un aliscafo a Capri, a Sorrento, a Ponza.
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INQUINAMENTO ALISCAFI
Nessuno vuole criminalizzare l’industria del turismo. Nessuno vuole impedire a chi viene a visitare la Bella Italia di godersela come meglio crede, anche su questi mezzi che non ti fanno mai afferrare qualcosa di bello davvero. Ma ci sono anche i diritti dei cittadini che vanno rispettati. Un pullman per turisti è una bomba inquinante: spande particolato e ossido di carbonio in una quantità superiore del 50 per cento rispetto a 30 automobili con motore diesel messe in fila.
Si può fare qualcosa per evitare questa pioggia di veleni? È possibile che chi vive a Roma (dove si contano 40 milioni di presenze turistiche all’anno) debba trovarsi in una condizione di resa di fronte a tanta protervia? Partiamo dalla cosa più semplice che si può fare: spegnere i motori. I pullman in attesa di partire, come anche gli aliscafi al molo, devono stare con i motori spenti e accenderli solo al momento in cui lasciano il parcheggio ( o l’ormeggio). Ci sarà un solo inconveniente per i turisti: per qualche minuto non avranno aria condizionata, ma è nulla rispetto ai veleni di quei motori accesi. E se le società di questi mezzi avranno qualche spesa in più per spegnere e accendere, pazienza: guadagnano tanti soldi che possono permettersi questo piccolo sacrificio.
INQUINAMENTO MEZZI DI TRASPORTO
Fin qui, come vedete, basta il solito buonsenso e nulla di più. Poi ci sono i provvedimenti da prendere. Per esempio: rendere obbligatori i filtri che trattengono i materiali più inquinanti. Non è una grande spesa e si può pensare di dare il tempo necessario, qualche mese, alle società che fanno il servizio turistico per affrontarla. Secondo: tutti, ma proprio tutti, i pullman dei turisti devono essere adeguati ai modelli green. Lo chiediamo per le macchine dei privati, e non si capisce perché dobbiamo fare questo regalo alle società che trasportano i turisti in giro per l’Italia come se fossero mandrie. Terzo: Bisogna scegliere luoghi di parcheggio, e di carico e scarico dei passeggeri, il più lontano possibile dal centro storico e dalle zone ad alta densità di popolazione. E per i furbi, servono le multe. Vere e salate, non virtuali.
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