Piovono notizie allarmanti, dall’Italia e dalla Francia, sulle insalate in busta. Due recentissimi test, anche su prodotti con il marchio biologico, hanno dato risultati decisamente negativi per la presenza in quasi tutti i marchi esaminati di pesticidi e altre sostanze pericolose per la salute.
Il test della rivista Il Salvagente
Gli esperti della rivista Il Salvagente hanno fatto esaminare in laboratorio 12 marchi, in pratica i più venduti nei supermercati italiani, e tra quelli che hanno ottenuto i peggiori voti complessivi, ci sono due marchi di insalate in busta presentate come biologiche.
Questi i marchi che sono stati valutati (i dettagli sono nel numero di dicembre 2024 della rivista Il Salvagente).
- Barduca bio (Natura Sì)
- Bonduelle
- Carrefour
- Conad
- Consilia
- Coop
- Esselunga (ed Esselunga Bio)
- Eurospin
- In’s
- Lidl
- Todis
Tra le insalate che hanno ottenuto il punteggio peggiore ci sono quelle biologiche Eurospin Foglia Verde e Consiglia Valeriana Filiera Controllata. La prima vede la presenza di pesticidi come chlorantraniliprole (0,072 mg/kg) e difenocolazole (0,028 mg/kg), insieme a 3 tracce di altri fitosanitari. E anche dal punto di vista igienico, il prodotto ha ottenuto una valutazione mediocre, con un livello di nitrati pari a 4.566 mg/kg, che si avvicina al limite massimo consentito. Il punteggio finale di questa insalata è di 4,5, decisamente insufficiente anche per i connotati biologici con i quali l’insalata viene presentata.. Consilia Valeriana Filiera Controllata ha ottenuto lo stesso punteggio di 4,5, con un profilo di pesticidi altrettanto preoccupante. Sono stati trovati acetaprid (0,031 mg/kg), fludioxonil (0,145 mg/kg), e spinosad (0,263 mg/kg), oltre a 5 tracce di altre sostanze. L’igiene è stata giudicata come media e i nitrati presenti sono a livelli relativamente bassi (2.080 mg/kg).
Nessun campione è riuscito a essere considerato privo di residui: si va da un’unica traccia (sotto cioè lo 0,01 mg/kg) di spinosad (molecola ammessa nel bio), alla presenza di 8 molecole diverse in un unico prodotto. Un prodotto è stato penalizzato per la concentrazione di un residuo di pesticida molto più alta rispetto alla media rilevata negli altri prodotti. Per quanto riguarda i nitrati, solo un prodotto si avvicina al tetto massimo di 5.000 mg/kg con una valore di 4.566 mg/kg. Mentre, al lato opposto, in un prodotto abbiamo contato solo 383 mg/kg di nitrati, una quantità decisamente inferiore alla media.
L’indagine francese della rivista 60 Millions de Consommateurs
Anche in questo caso il test è stato fatto in laboratorio su 26 varietà di insalate esaminate, tra le quali alcune si presentano con etichette come “Bio” e “Senza tracce di pesticidi”. Purtroppo non è vero. E soltanto 5 varietà (due lattughe e tre valeriane) sono risultate prive di fitofarmaci.
I marchi esaminati in Francia, con i relativi risultati dei test in ordine decrescente, sono:
- Bonduelle BIO Iceberg (17.6/20 punti)
- Florette Cuore di lattuga (17.3/20 punti)
- Saladinettes (LIDL) Cuore di lattuga (12.9/20 punti)
- Florette Cuore di lattuga senza residui di pesticidi (12.9/20 punti)
- Auchan Lattuga Iceberg (12.5/20 punti)
- U Cuore di lattuga (10/20 punti)
- Les Crudettes Lattuga (9.9/20 punti)
- Notre jardin Cuore di lattuga (9.7/20 punti)
- Monoprix Lattuga Iceberg (9.5/20 punti)
- Bonduelle Cuore di lattuga 100% (6.6/20 punti)
- Carrefour “Le Marché” Cuore di lattuga (5/20 punti)
- Top Budget (Intermarché) Lattuga (5/20 punti)
- Savaeurs du jardinier (ALDI) Cuore di lattuga (5/20 punti).
Limiti di legge per le insalate in busta
A rendere ancora più preoccupanti i risultati dei test ci sono i limiti previsti dalla legge, piuttosto larga, sulle quantità tollerate di sostanza a rischio contenute in busta. Limiti puntualmente superati.
- Acetamiprid: 1,5 mg/kg
- Boscalid: 50 mg/kg
- Chlorantraniliprole: 20 mg/kg
- Deltamethrin: 2 mg/kg
- Difenoconazole: 7 mg/kg
- Fludioxonil: 20 mg/kg
- Spinosad: 10 mg/kg
- Nitrati: 5.000 mg/kg
Il costo delle insalate in busta
Infine, oltre al danno dei prodotti rilevati dai test, c’è anche la beffa, e lo spreco, dei costi delle insalate in busta, che su Non sprecare abbiamo sempre sconsigliato. Mediamente un insalata in busta, che viene presentata come “sicura” e “super controllata” ha un costo tra i 10 e i 12 euro al chilogrammo. Più di cinque volte dei 2-2,50 euro al chilo che si pagano per l’acquisto dei cespi interi non imbustati.
Il caso più clamoroso di questa sperequazione tra prezzo, qualità e sicurezza alimentare, arriva con l’insalata che viene venduta da NaturaSì con il marchio Barduca Bio. Ha tracce di pesticidi e nitrati, con un’igiene classificata “mediocre”: eppure costa 22 euro al chilo! Quasi tre volte l’insalata Lidl che ha minori tracce di pesticidi e un’igiene classificata come “media”.
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