Insalate in busta: promosse e bocciate

Tra le peggiori Eurospin, Consilia e Coop. Tra le migliori Bonduelle Songino e Barduca Bio. L’igiene lascia molto a desiderare

insalate in busta scarsa igiene e pesticidi scaled

La rivista Il Salvagente ha testato in laboratorio 12 marche di insalate in busta (10 convenzionali e 2 biologiche) e sono venute fuori diverse sorprese. La prima è sicuramente positiva: tutte le marche sono riuscite a superare il test in quanto a sicurezza del prodotto. Assenti anche soltanto minime tracce di listeria, per esempio, come pure è avvenuto in passato per alcune marche di insalate in busta. Quello che lascia molto a desiderare invece, è la scarsa qualità dell’igiene e la presenza di pesticidi: ben 8 in una sola busta, del marchio Consilia.

C’è da tenere presente che questi dati vengono fuori rispetto a un mercato diventato ormai molto affollato e ricco. Le insalate in busta vanno di gran moda, nonostante il prezzo altissimo: 10-12 euro al chilo, rispetto ai 2-2,50 euro dei cespi interi.

Ma vediamo la classifica finale, partendo da chi ha ottenuto i voti più bassi.

  • Eurospin Foglia Verde. Voto finale 4,5
  • Consilia Valeriana Filiera Controllata.  Voto finale: 4,5
  • Coop Valeriana. Voto finale: 6,7
  • Esselunga Filiera Controllata. Voto finale. 6,7 
  • Lidl Vallericca. Voto finale: 6,8
  • IN’S Ca Dell’orto. Voto finale: 7,7
  • Conad Filiera Controllata. Voto finale: 7,6
  • Carrefour Songino. Voto finale: 7,8
  • Esselunga Bio. Voto finale: 7,9.
  • Todis Bontà Dell’orto. Voto finale: 8,5
  • Barduca Bio. Voto finale: 8,9
  • Bonduelle Songino. Voto finale: 8,9 

La presenza così significativa di pesticidi e le scarse condizioni igieniche si spiegano con il tipo di coltivazioni delle insalate in busta. Vengono prodotte in serra, dove il clima umido, caldo e persistente, senza il ricambio d’aria garantito dalla coltivazione all’aperto, favoriscono proprio lo sviluppo dei funghi.

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