Ipersonnia: cause, rimedi e prevenzione

Tra i sintomi la sonnolenza persistente durante tutto il giorno. Andare a letto a orari regolari. E limitare caffeina e nicotina

ipersonnia

L’ipersonnia è una condizione che tende ad essere sottovalutata e in molti non si rendono nemmeno conto di avere questa forma di problema. È legata a diversi fattori, tra cui anche genetici, ma spesso è associata a un’errata gestione del sonno, a lavori su turnazioni notturne o a disturbi di natura psicologica e dell’umore. Ma alcune cause restano ancora ignote.

Cos’è l’ipersonnia

L’ipersonnia è caratterizzata da una sonnolenza diurna eccessiva, che impatta significativamente la vita quotidiana degli individui. Le persone affette da questo disturbo fanno esperienza di una costante necessità di dormire, anche dopo periodi adeguati di riposo notturno.

A differenza della semplice stanchezza, l’ipersonnia induce a frequenti pisolini che non alleviano il senso di sonnolenza. Questo disturbo può limitare le attività quotidiane, influenzando la capacità di lavoro, studio, e la vita sociale in generale.

La condizione si distingue per la difficoltà a rimanere svegli durante il giorno, anche in situazioni che richiedono attenzione e concentrazione. Le persone possono addormentarsi in momenti inappropriati, come durante una conversazione o un pasto, mostrando la profondità e l’impatto dell’ipersonnia sulla vita quotidiana. Ma quali possono essere le cause?

Cause

Le cause sono diverse e possono includere malattie preesistenti, effetti collaterali di farmaci e disturbi del sonno.

Esiste anche un’ipersonnia non patologica, quella dei lungo dormitori che hanno l’esigenza, probabilmente determinata geneticamente, di dormire tanto anche 10-11 ore, e la cosiddetta ipersonnia idiopatica di cui non si conosce la causa.

Non di rado però l’ipersonnia è legata alla privazione di sonno. Magari perché si va a letto tardi e ci si sveglia troppo presto o si lavora su turni. L’eccessiva sonnolenza può, inoltre, essere spia di un disturbo psichiatrico come la depressione bipolare: quando il paziente è nella fase depressiva sente la necessità di stare a letto tante ore, mentre la situazione si ribalta quando subentra la fase maniacale.

Quando l’ipersonnia si manifesta soprattutto con attacchi di sonno incoercibili e irresistibili durante il giorno potrebbe trattarsi di narcolessia, fenomeno importante spesso non riconosciuto.

Tipi di ipersonnia

  • Ipersonnia da privazione di sonno: è la causa più semplice e si verifica quando una persona non riesce a dormire a sufficienza in modo persistente, in genera a causa di una scarsa igiene del sonno o di turni lavorativi notturni.
  • Ipersonnia idiopatica: è caratterizzata da un insaziabile bisogno di dormire che non è alleviato dal sonno di una notte intera ed è accompagnato da un intontimento e disorientamento. I pisolini non risultano rigeneranti.
  • Narcolessia: è una malattia neurologica caratterizzata da eccessiva sonnolenza diurna, con attacchi ricorrenti di sonno con procrastinabili e talora non preavvertiti. Pisolini programmati durante il giorno sono usati a scopo terapeutico.
  • Ipersonnia iatrogena: è associata all’assunzione di farmaci come ansiolitici, antidepressivi, farmaci che agiscono sul piano metabolico e talora anche alcuni antipertensivi.
  • Ipersonnia da disturbo psichiatrico: Molti disturbi dell’umore possono causare ipersonnia, tra cui depressione, disturbo bipolare e disturbo affettivo stagionale.
  • Ipersonnia da disturbo del sonno: Eccessiva sonnolenza è spesso conseguenza di un disturbo del sonno, come la sindrome delle apnee notturne o i movimenti periodici degli arti, che frammentano il riposo con microrisvegli. Ma anche disturbi del ritmo circadiano e sindrome delle gambe senza riposo.

Sintomi

L’ipersonnia influisce profondamente sulla vita quotidiana e sul benessere. I sintomi principali sono:

  • Necessità di dormire oltre il normale (10-12 ore)
  • Sonnolenza persistente durante il giorno
  • Esigenza di frequenti sonnellini o episodi di sonno improvvisi
  • Calo delle capacità cognitive e problemi di attenzione
  • Minore allerta e prontezza
  • Difficoltà a svegliarsi al mattino, spesso accompagnata da confusione
  • Sonnellini diurni che non portano a un reale beneficio
  • Impatto negativo su lavoro, relazioni e vita sociale

Diagnosi

La diagnosi dell’ipersonnia si basa su un’attenta valutazione medica che comprende l’anamnesi del paziente e, talvolta, test specifici per escludere altre condizioni e identificare la causa sottostante dell’eccessiva sonnolenza diurna:

  • Anamnesi e valutazione clinica: Un medico raccoglierà informazioni dettagliate sulle abitudini di sonno, sui sintomi e su eventuali fattori che potrebbero contribuire all’ipersonnia, come lo stress, l’uso di sostanze o condizioni mediche esistenti.
  • Diario del sonno: Potrebbe essere richiesto di tenere un diario del sonno per alcune settimane, annotando orari di andare a letto e di sveglia, qualità del sonno, episodi di sonnolenza diurna e momenti in cui si verificano pisolini.
  • Polisonnografia: Un esame notturno che monitora vari parametri fisici durante il sonno, inclusi i movimenti respiratori, l’attività cerebrale e i movimenti muscolari, per identificare disturbi del sonno come la sindrome delle apnee notturne.
  • Test di latenza multipla del sonno (MSLT): Misura la rapidità con cui una persona si addormenta in un ambiente tranquillo durante il giorno, suggerendo la presenza di ipersonnia se i tempi di addormentamento sono brevi.
  • Test di mantenimento della veglia (MWT): Valuta la capacità di rimanere svegli in un ambiente propenso al sonno, utilizzato per valutare la gravità della sonnolenza diurna.

La combinazione di questi strumenti diagnostici aiuta i medici a comprendere meglio le cause dell’ipersonnia e a sviluppare un piano di trattamento adeguato.

Cure

Il trattamento dell’ipersonnia si concentra su strategie personalizzate che mirano a migliorare la qualità del sonno e ridurre la sonnolenza diurna, basate sulla causa sottostante. Da un punto di vista comportamentale, è bene iniziare seguendo queste regole:

  • Svegliarsi e andare a letto alla stessa ora ogni giorno, assicurandosi che la camera sia buia, silenziosa e alla giusta temperatura.
  • Evitare le bevande contenenti caffeina nelle ore prima di andare a letto.
  • Durante il giorno fare attenzione a quando si guida o si usano attrezzature che possono essere pericolose per sé stessi o per gli altri
  • Non esporsi a luci intense prima di coricarsi
  • Non bere alcolici, soprattutto alla sera
  • Se possibile, evitare il lavoro a turni notturni
  • Limitare o evitare di fumare

In alcuni casi, può essere utile programmare brevi pisolini durante il giorno per alleviare la stanchezza diurna. Questo non sempre funziona e dipende dall’origine della causa. Sarà il medico a valutarne l’efficacia, anche in base ai progressi con il paziente.

In aggiunta, il medico potrebbe somministrare dei farmaci come stimolanti per ridurre la sonnolenza diurna o farmaci che aiutano a regolare i cicli di sonno-veglia. La scelta del farmaco dipende dalla diagnosi specifica e dalla risposta individuale al trattamento.

Inoltre,bisogna considerare di gestire le condizioni mediche sottostanti, trattando eventuali disturbi del sonno o condizioni mediche che contribuiscono all’ipersonnia, come la sindrome delle apnee notturne o la narcolessia.

Differenza tra ipersonnia e narcolessia 

La differenza principale tra ipersonnia e narcolessia si trova nella natura e nelle caratteristiche specifiche di questi disturbi del sonno:

  • Ipersonnia: È caratterizzata da una sonnolenza diurna eccessiva che non migliora significativamente con il sonno notturno. Gli individui possono avere difficoltà a svegliarsi al mattino e sentirsi sonnolenti o stanchi per gran parte della giornata, nonostante abbiano dormito per periodi adeguati o anche prolungati durante la notte. I pisolini diurni possono offrire poco sollievo.
  • Narcolessia: Si distingue per attacchi improvvisi e incontrollabili di sonno durante il giorno, che possono avvenire in qualsiasi momento e in circostanze inopportune. È una condizione di origine neurologica e può includere anche cataplessia, una perdita improvvisa del tono muscolare innescata da forti emozioni, che non si verifica nell’ipersonnia. Al contrario dell’ipersonnia, i sonnellini diurni per chi soffre di narcolessia possono essere veramente rigeneranti.

Prevenzione

La prevenzione dell’ipersonnia, sebbene non sempre possibile, può essere migliorata attraverso strategie che promuovono un sonno di qualità e la salute generale:

  • Regolarità nel sonno: Mantenere orari consistenti per andare a letto e svegliarsi aiuta a regolare l’orologio interno del corpo e migliora la qualità del sonno.
  • Ambiente di sonno ottimale: Creare un ambiente tranquillo, buio e confortevole nella camera da letto. Investire in un buon materasso e cuscini può anche fare una grande differenza.
  • Limitare stimolanti: Ridurre il consumo di caffeina, nicotina e altri stimolanti nelle ore serali per evitare di interferire con il sonno.
  • Attività fisica regolare: Fare esercizio regolarmente, ma evitare attività intense vicino all’orario di andare a letto, può aiutare a promuovere un sonno riposante.
  • Gestione dello stress: Tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda possono ridurre lo stress e migliorare la qualità del sonno.
  • Dieta equilibrata: Mantenere una dieta sana ed equilibrata può influire positivamente sul sonno. Evitare pasti pesanti o ricchi di zuccheri poco prima di andare a letto.
  • Monitoraggio della salute: Tenere sotto controllo eventuali condizioni di salute che potrebbero influenzare il sonno, come disturbi dell’umore, ansia o disturbi del sonno stessi, e consultare un medico per una gestione appropriata.

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