Ipertecnologici e depressi

DALL’apatia alla depressione. Dal divano del tinello, stesi davanti a un televisore, al lettino dello strizzacervelli, prima di passare alla cassa per pagare la parcella. L’universita’ di Pittsburgh ha ricostruito, con una ricerca durata sette anni, la deriva dei ragazzi quando sprecano troppo tempo con la tv, con il computer e con il cellulare. Quando, […]

DALL’apatia alla depressione. Dal divano del tinello, stesi davanti a un televisore, al lettino dello strizzacervelli, prima di passare alla cassa per pagare la parcella. L’universita’ di Pittsburgh ha ricostruito, con una ricerca durata sette anni, la deriva dei ragazzi quando sprecano troppo tempo con la tv, con il computer e con il cellulare. Quando, in pratica, diventano prigionieri della tecnologia e delle sue leggi. Quattromila giovani sono stati seguiti dai ricercatori di Pittsburgh nelle loro cattive abitudini domestiche, e dopo sette anni il 7,4 per cento di loro, con un eta’ media di 22 anni, si sono ritrovati con una diagnosi di depressione. Troppa tv o un eccessivo uso del telefonino crea sicuramente un terreno fertile ai disturbi psicologici ha sottolineato Brian Primack, uno degli autori della ricerca dell’universita’ di Pittsburgh. E non si tratta del primo studio sul rapporto causa-effetto tra un uso eccessivo delle tecnologie e alcune forme di patologia clinica: gia’ in passato gli studiosi hanno certificato i rischi della generazione dei teen-ager-multiasking. Chi sono? Ragazzi, adolescenti, facce acqua e sapone come quelle dei nostri figli, che sono diventati abilissimi a svolgere, contemporaneamente, piu’ cose grazie a un’integrazione sempre piu’ sofisticata della tv con il telefono, con Internet. Con il computer. Questi ragazzi con una mano smanettano con il telecomando, magari passando da un programma tv a un videogioco, e con l’altra navigano sul web, mandano un sms, rispondono a una mail e ascoltano la musica con l’iPod. Cento cose insieme, con un bombardamento di informazioni, dati, notizie. Una valanga di materiale che si infila, come in uno slalom, nei cervelli dei giovani e porta poi, nel tempo, a disturbi psichiatrici da iperattivita’ ed a un deficit di attenzione. Certamente, contenere questo fenomeno e’ una cosa molto complicata. Un tempo, in famiglia, bastava dire: Adesso spegni la tv. Ora invece dovremmo invocare, quasi in modo simultaneo, lo stop delle televisione, del cellulare, del computer, dell’iPod. Impossibile. Come qualsiasi forma di proibizionismo che i ragazzi percepirebbero soltanto come un inutile divieto. Magari, per non arrenderci, proviamo a offrire qualche alternativa ai ragazzi, qualche curiosita’ in piu’: e forse saranno loro a stancarsi della tv e del computer. E innanzitutto del tempo sprecato a utilizzarli.

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