Come vincere l’ipocondria

Ansie e paure infondate. Un continuo consulto di medici, anche attraverso la Rete. Tra i rimedi: tecniche di rilassamento e scrivere un diario

come curare ipocondria
L’ipocondria è un disturbo psicologico molto diffuso: colpisce un italiano su dieci. La sua principale caratteristica è la preoccupazione, eccessiva o infondata, di avere una malattia o anche solo un problema fisico. Eppure, prima di ricorrere allo psicoterapeuta e persino a qualche cura farmacologica (sempre indicata dal medico e mai fai-da-te), si possono provare diversi rimedi naturali. Dalle tecniche di rilassamento alla scrittura di un diario che aiuta a scoprire meglio, per affrontare, le proprie paure.

Cos’è

L’ipocondria, o anche disturbo d’ansia da malattia, è una malattia che può condizionare l’intera esistenza. Aumenta lo stress, crea panico ingiustificato, raffredda le relazioni e la voglia di stare con gli altri. Rende le persone meno attraenti. L’ipocondria è molto diffusa e si può presentare anche in assenza di una qualsiasi patologia.

C’è chi interpreta il più banale segnale di una semplice patologia, pensiamo a una tosse, come il sintomo di un male incurabile, un tumore al polmone.

Ci sono quelli che non possono vivere senza consultare un medico oppure senza prendere pillole con lo strampalato sistema del fai-da-te. E poi ci sono gli ipocondriaci funerei, che hanno una vera e propria paura di morire da un momento all’altro, per un ictus, un aneurisma, un infarto. L’ipocondria si accompagna a una catena infinita di sprechi, di benessere, di serenità, di tempo, di soldi. Dunque di salute in senso lato. Un primo segnale di questa malattia, per esempio, è il monitoraggio continuo del proprio corpo, in attesa di scoprire i sintomi di qualche misteriosa malattia.

Da qui continue ricerche mediche, visite e richieste di pareri e rassicurazioni, controlli ed esami. Fino a somatizzare il disturbo mentale e farlo diventare anche un disturbo gastrointestinale, oppure ritrovarsi con eruzioni cutanee della pelle.Se solo sommate un attimo le voci che abbiamo fin qui menzionato, tra controlli e medicinali, arrivate al capolinea di questa infernale catena di sprechi.

Sintomi

I sintomi dell’ipocondria possono variare e anche di molto. Tutto dipende dal grado di ipocondria che si raggiunge. Nella maggior parte dei casi, un ipocondriaco manifesta sintomi come:

  • Estrema paura, infondata, di aver contratto una qualche grave patologia;
  • Supposizione che un fastidio o un malessere, anche appena accennato, sia il sintomi di una malattia grave;
  • Costante bisogno di verificare, con visite specialistiche, quale possa essere il suo problema;
  • Consultare più medici e cambiare spesso, per paura che non sia in grado di trovare risposte alle sue malattie;
  • Il parlare solo dei presunti disturbi o malattie con chi li circonda;
  • Consultare il web per cercare la risposta alle sue malattie (errore da non commettere);
  • Il bisogno di misurare la pressione e il battito cardiaco in continuazione;
  • Scoprire o leggere riguardo una patologia grave e convincersi che sia quella di cui soffre.

Comportamenti

L’ipocondriaco si può facilmente riconoscere da cluni comportamenti. Tra questi:
  • Evita anche situazioni piacevoli, con zero rischi, per la paura di ammalarsi o di farsi male
  • Assume farmaci con il criterio fai-da-te, o al massimo consultando il dr. Google
  • Ha la sua coperta di Linus che alimenta il circolo vizioso dell’ansia
Controlla continuamente il corpo, alla ricerca di possibili, e quasi sempre inesistenti, cambiamenti.

Cause

Attualmente, ancora non si hanno prove concrete sull’origine e le cause dell’ipocondria. Secondo diversi studi, sembra che a giocare un ruolo centrale nell’emergere della condizione psicologica sono 4 componenti:

A questo, può aggiungersi una componente aggiuntiva, che possono diventare veri e propri fattori di rischio. La letteratura clinica ha finalmente identificato quali sono le ragioni per cui potrebbe insorgere un problema di questo genere.

Quante persone ne soffrono

Secondo un’indagine del Censis, il 6 per cento della popolazione italiana si può considerare ipocondriaco. Poi ci sono il 20 per cento di italiani che si rivolgono a un ambulatorio medico per sciogliere i dubbi, spesso infondati, e un 32,4 per cento della popolazione che cerca su Internet i sintomi del proprio malessere per arrivare a una diagnosi fai-da-date. Le persone ipocondriache si distinguono in due gruppi: quelli che richiedono assistenza continua, ma anche visite, controlli e consulti; e quelli che invece evitano,nonostante il pensiero sia focalizzato sulla malattia, i controlli, e appena possono li rimandano

Fattori di rischio per l’Ipocondria

  • Essere stati trascurati tanto in età giovane, specie nell’adolescenza;
  • Aver sofferto da giovani di una patologia grave che ha lasciato tracce scoperte nella psiche;
  • Conoscere persone vicine che soffrono di malattie gravi;
  • Aver vissuto la morte di una persona molto cara;
  • Vivere in compagnia di stati d’ansia o di agitazione, anche cronici;
  • Essere convinti che per stare bene non bisogna avere alcun fastidio o malessere;
  • Avere una persona vicina che soffre di ipocondria;
  • Pensare di essere vulnerabile ad ogni malattia;

Ma nessun timore: ogni problema può essere risolto, con la giusta dose di motivazione e coraggio. Ecco alcuni rimedi naturali che possono aiutarvi a contenere l’ipocondria.

Rimedi

Mentre nel 2017 il termine più cliccato su Google è stato proprio “ipocondriaco” e mentre tra i famosi testimonial di questa malattia mentale ci sono attori e registi del calibro di Carlo Verdone e Woody Allen, finiti puntualmente sul lettino dell’analista (altro spreco di tempo e di soldi), vale la pena mettere in fila i più utili, efficaci e semplici rimedi naturali per sconfiggere l’ipocondria.

Non negare la patologia

Anche se può essere scomodo e mortificante, è inutile nascondere il problema: l’ipocondriaco deve riconoscere la necessità di misurarsi con un problema che nasce nella sua testa. Ed è bene che, se si tratta di una situazione seria, ne parli innanzitutto con un bravo medico.

Non cercate complicità

Chi soffre di ipocondria è come un cucciolo che ha sempre bisogno di carezze, sotto forma di rassicurazioni, conforti, conferme e complicità. Chi gli vuole davvero bene, invece, deve mostrarsi inflessibile. E se lui si lamenta si avere tutte le possibili malattie di questo mondo, non rassicuratelo e con confortatelo.

Fate una vita normale

A forza di vedere un male oscuro a ogni angolo, si diventa degli orsi. Non si esce per evitare di vedere gente. Non si frequentano luoghi troppo affollati  né si torna a casa dopo una certa ora.

Ecco, il primo rimedio naturale è sforzarsi, anche attraverso una ricognizione dei propri pensieri, a fare una vita normale. E non quella di un appestato, per giunta finto.

Sdrammatizzare

Fatelo voi, cercando di ridere sulle vostre ossessioni e di ironizzare. E fatelo fare a chi vi sta accanto che dovrebbe iniziare a prendervi in giro. Per esempio con una frase di questo genere: «Oggi sei veramente pallido…». Un modo per giocare d’anticipo sulla prossima lamentela.

Rilassatevi

Ogni occasione è buona per rilassarvi, specie quando arrivano, come delle freccette nella testa, i cattivi pensieri. Stendetevi sul letto o su un divano, fate qualche esercizio di respirazione con profondità. E cercate di pensare al rilassamento di ogni parte del corpo.

Ci vuole tempo

L’ipocondria non si cura in un giorno, e quindi prendetevi tutto il tempo necessario. Cercate di impostare, anche mentalmente, un piano di recupero fatto di piccoli passi, molto graduali. Respingete al mittente aiuti e suggerimenti del tipo: «Visto che dici di avere sempre mal di pancia, proviamo una nuova dieta….». Per guarire non servono medici improvvisati.

Rispettate chi vi sta vicino

Se è vero che non bisogna stare a sentire qualsiasi consiglio che arriva dall’esterno, è anche vero che l’ipocondriaco non può dimenticarsi di rispettare chi gli sta vicino. Cosa tra l’altro molto faticosa. Meglio quindi, per chi è a diretto e continuo contatto con un ipocondriaco, prendersi spesso i propri spazi, distaccarsi dalle dinamiche quotidiane, e ricaricare le batterie. Così il suo contributo sarà anche più utile.

Se vi danno del matto

Qui serve ancora più di prima tanta ironia e qualche sorriso. Infatti è scientificamente provato che quando qualcuno approccia in modo troppo severo un ipocondriaco («Tu sei davvero fuori di testa….»), la reazione è esattamente contraria. Diventa ancora più irrazionale e radicale nella sua ossessione. Piuttosto cercate nel tempo di convertire l’ipocondria in una qualità, trasformando l’ossessione per una malattia in uno stile di vita salutare.

Scrivere un diario

Può essere utile, anche per il lavoro del medico che magari decidete di chiamare, usare la tecnica del diario. Qualsiasi disagio, qualsiasi preoccupazione in più, qualsiasi ossessione che si ripete, è meglio scriverla. In questo modo siete in grado di ricostruire bene la genesi del vostro problema.

Non usate la Rete

Per una cura costante ed efficace dell’ipocondria la Rete non serve a nulla. Può essere molto controproducente. Online girano cure miracoliste, con tanto di farmaci e di terapie che nessuno controlla. Il fai-da-te è altamente sconsigliabile. Limitatevi a questi semplici e privi di controindicazioni rimedi naturali.

Terapia

Contro l’ipocondria ha dato buoni risultati la terapia breve strategica. Il paziente viene invitato in una prima fase a ricostruire i singoli sintomi che avverte e le possibili interpretazioni. Poi iniziano le sedute. Il paziente è invitato a non parlare delle sue preoccupazioni all’esterno, ma di farlo, per mezz’ora ininterrottamente, nel corso della seduta con il terapeuta o anche con un piccolo e selezionato pubblico. In questo modo la comunicazione non ha più un effetto eco e si rompe la cassa di risonanza: i primi benefici, di solito, arrivano dopo una decina di sedute.

Rischi

È chiaro che soffrire di ipocondria può portare a dei rischi, come per ogni forma di patologia psichica non trattata con le giuste attenzioni. Tra i principali rischi in cui si potrebbe incorrere vi sono:

Prevenzione

Purtroppo l’ipocondria tende a diventare cronica, e quindi per affrontarla bene è ancora più opportuno cercare delle soluzioni in termini di prevenzione. Almeno per non peggiorare la situazione e provare a diminuire il disagio. Le cose più importanti da fare sono queste:
  • Cercare un buon medico con il quale parlarne, magari anche attraverso una terapia fatta di sedute di analisi.I farmaci comunque sono sconsigliabili.
  • Non cedere alla tentazione di stare sempre a misurare la pressione, o il battito cardiaco. Tutte le indagini, anche le più elementari, vanno fatte solo quando servono.
  • Avere il sostegno in famiglia. Uno dei modi per sdrammatizzare l’ipocondria e prevenirla, è avere il sostegno delle persone che ci stanno più vicino, i nostri familiari.Possono anche prenderci in giro, ma devono stare dalla nostra parte.
  • Migliori relazioni sociali. Buone relazioni sociali non servono per scambiare informazioni sulle malattie e sulle nostre ansie, ma per contrastarle.
  • Vivi lieve.  La leggerezza è un’arma formidabile per prevenire l’ipocondria, come ridere, ironizzare ed essere curiosi. Non paranoici.

Ma ricordate che, dato che si conosce ciò che innesca questa condizione, non si tratta di un disturbo per cui è possibile fare prevenzione. La realtà è che non si sono riuscite a comprendere le cause specifiche, come già accennato in precedenza, e, in particolare, chi viene da condizioni familiari problematiche o ha sofferto d’ansia sin da giovane o per lungo tempo, può tranquillamente non sviluppare disturbi di ipocondria.

Pertanto, ad oggi, anche in base ai dati in nostro possesso, possiamo solo cercare di vivere con più calma e sereni. Se non riusciamo soli, meglio chiedere l’aiuto di uno specialista, come uno psicologo.

Freud e l’ipocondria

Sigmund Freud ha studiato molto l’ipocondria, e ne dava una definizione molto competa, anche solo in poche parole. Per lui sl’ipocondriaco è colui il quale “si innamora della sua malattia”. Quindi, se le cose stanno così, l’ipocondria non è una patologia, quanto un’inclinazione, tra l’altro nota e diffusa già nell’antichità.

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