C’è qualcosa che ci piace sempre meno nel rapporto tra viaggiatori e aziende di trasporto dopo l’esplosione del Covid-19: il modo con il quale i viaggiatori vengono vessati. O ingannati. I casi di sprechi sono molteplici, a partire dall’assurdità per cui ricevere il rimborso di un biglietto acquistato con largo anticipo può diventare un’operazione biblica. Oppure dal fatto che con la scusa della pandemia la rigidità delle norme tariffarie è aumentata, generalmente per evitare rimborsi di varia natura o per aumentare i prezzi dei biglietti.
ITALO VOUCHER CORONAVIRUS
Un caso emblematico ci viene segnalato dal sito del Fatto Quotidiano. La storia è molto semplice: la società Italo, controllata da un grande fondo americano (GIP) che a sua volta la acquistò da un gruppo di imprenditori italiani ricoprendoli d’oro, invece di fare la concorrenza a Trenitalia, l’azienda controllata dallo Stato, abbassando le tariffe e migliorando i servizi, pensa bene di spremere i viaggiatori più frequenti sui suoi vagoni. Con un colpo secco alla schiena.
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ITALO BIGLIETTI PREMIO
E manda a tutti coloro i quali hanno maturato biglietti premio durante il periodo della quarantena, ovviamente non consumati, una bella mail con la quale annuncia che quel biglietto non esiste più, ed è ridotto a un voucher di 9,90 euro. Cioè il 10 per cento del valore del biglietto ricevuto dal viaggiatore, per esempio per la tratta Roma-Milano, in base ai punti acquisiti con precedenti acquisti.
Tutto regolare? Tutto lecito? Non sappiamo, certo la stangata è evidente e merita di essere segnalata. A questo link trovate i dettagli della storia.
I TRENI IN ITALIA
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