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KLIMA TICKET AUSTRIA
Il nome è altisonante, Klima Ticket (Biglietto climatico), ma al netto delle concessioni al marketing e alla propaganda politica, l’idea che hanno avuto gli austriaci di introdurre un biglietto unico, per tutti i trasporti pubblici e privati, a un prezzo super scontato, è molto interessante. Confesso: da cittadino romano, e sapendo come funzionano i mezzi pubblici nella Capitale, ho provato una certa invidia nei confronti degli austriaci e per come sono trattati in materia di trasporto pubblico.
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KLIMA TICKET COME FUNZIONA
Come funziona il Klima Ticket, che ha entusiasmato anche i severi commentatori del Financial Times, sempre scettici quando si tratta di misure per l’ambiente introdotte dai paesi del Nord Europa? In pratica, il cittadino paga 1.095 euro all’anno, che significano 3 euro al giorno, e ottiene una tessera con la quale può circolare sull’intera rete del trasporto pubblico e privato. Autobus, tram, metropolitana. Ma anche treni locali, quelli più usati dai pendolari, che in Italia sono anche quelli che funzionano peggio.
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QUANTO COSTA IL KLIMA TICKET
Il biglietto climatico presenta, nella sua griglia di prezzi, una serie di facilitazioni che lo rendono molto appetibile ai pendolari, ai giovani studenti, alle famiglie, ai lavoratori, agli anziani. Per esempio: fino a 25 anni, dopo i 64 anni e per i disabili, è previsto uno sconto con la tariffa Early Bird, ovvero 699 euro all’anno. Con un incremento di appena 110 euro all’anno ogni famiglia potrà viaggiare sull’intera rete del trasporto austriaco portando dietro fino a quattro bambini. E il biglietto climatico può essere oggetto di un benefit all’interno di un contratto integrativo, per categorie di lavoratori o in singole aziende.
KLIMA TICKET E SOSTENIBILITÀ
Dice Leonore Gewessler, ministro austriaco dell’Ambiente: < Il biglietto climatico è fondamentale per incentivare la nuova mobilità, e indurre le persone a preferire il trasporto collettivo, pubblico e privato, all’uso della macchina privata. Ma non basta abbassare i prezzi, servono anche importanti investimenti nella rete infrastrutturale, per garantire un’alta qualità dei trasporti>. D’altra parte, l’Austria è uno dei paesi che sta più investendo nella politica di riduzione delle emissioni: già oggi il 70 per cento dell’energia è prodotta da fonti rinnovabili (e l’obiettivo è di arrivare al 100 per 100 entro il 2030), in particolare gli impianti idroelettrici. Ma nel ragionamento della ministra austriaca c’è un punto sul quale riflettere che fa capire perché il biglietto climatico sarebbe impossibile in Italia.
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KLIMA TICKET IN ITALIA
Se vogliamo davvero pensare a un cambio di paradigma della mobilità in Italia, declinato secondo i 17 goal dello Sviluppo sostenibile invocato dall’Onu, allora non si può prescindere da un piano massiccio di investimenti nel trasporto pubblico, specie quello locale. In Italia i mezzi pubblici, a parte qualche eccezione, fanno schifo. Sono vecchi, fatiscenti e inquinanti. A Roma, cioè nella capitale, vanno a fuoco come dei fiammiferi e in un autobus su tre non esistono neanche gli estintori da utilizzare in caso di incendio.
TRASPORTO PUBBLICO E RECOVERY PLAN
Adesso in Italia sta arrivando una pioggia di denaro, anche per il trasporto pubblico. Grazie al Recovery Plan ci sono 62 miliardi di euro da investire per rinnovare e ammodernare la rete infrastrutturale e altri 8,4 miliardi per rinnovare i mezzi, optando sempre e comunque per soluzioni green, oggi alla portata di qualsiasi amministrazione comunale grazie all’evoluzione della tecnologia. Tutto sarà non sprecare questi soldi, e chissà che in un futuro non troppo non lontano non potremo avere anche noi un Klima Ticket come gli austriaci.
COME MUOVERSI IN MANIERA SOSTENIBILE:
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