Kool, la startup contro lo spreco di vestiti

Una volta al mese le rimanenze dei negozi finiscono in scatole a sorpresa. Che il cliente può acquistare, con la propria misura, a uno sconto del 60 per cento

Alice Miriana Kool min 2

Lo spreco nel settore dell’abbigliamento è uno dei più scandalosi. Si gettano via soldi, si inquina (l’industria della moda vale il 10 per cento delle emissioni di gas nel mondo) e si alimenta un’economia fittizia. Due giovani imprenditori, Alice Sebastianis e Miriana Massimini, hanno creato a Bologna una startup che potrebbe ridurre questo spreco.

KOOL CONTRO LO SPRECO NELL’ABBIGLIAMENTO

La società si chiama Kool e ha un meccanismo di funzionamento molto simile a Too Good To Go, la startup nata per cavalcare l’onda della lotta agli sprechi alimentari. I negozi che entrano a far parte di questa piattaforma possono risolvere il problema delle rimanenze e i consumatori acquistano prodotti con sconti attorno al 60 per cento. In pratica: boutique, piccoli punti vendita artigianali, concept store una volta al mese selezionano capi di abbigliamento e accessori invenduti. Li inseriscono in scatole chiuse (si chiamano mistery box) e li propongono ai clienti a prezzi super scontati.

LEGGI ANCHE: Swap party, i consigli per organizzarlo

LO SPRECO NELL’ABBIGLIAMENTO

Il consumatore sceglie, indicando la propria taglia, e acquista una scatola, mentre il negozio smaltisce le sue rimanenze. In questo modo tutta la catena dell’abbigliamento, segnata dallo spreco, dovrebbe averne qualche beneficio. Il paradosso di questo mercato è il seguente: rispetto a 15 anni fa la domanda di prodotti del settore è cresciuta, e viene acquistato il 60 per cento di vestiti in più. Ma molti non sono mai utilizzati, o restano invenduti. Per esempio, un consumatore, in media, non utilizza un capo di abbigliamento nel corso del suo ciclo vitale, più di dieci volte. E poi lo lascia marcire in qualche armadio. Quanto ai negozi, a fronte di una media di 20 collezione all’anno per ogni player sul mercato, il problema delle rimanenze è sempre più grave. Con il rischio di vedere tanti prodotti finire nelle discariche. Commenta Alice Sebastianis, cofondatrice di Kool: «Abbiamo avuto l’idea durante il lockdown, quando tanti negozi facevano molta fatica a vendere i loro capi e non erano in grado di aprire il canale alternativo dell’e-commerce. Con la nostra società diamo un’alternativa ai produttori e ai commercianti, per ridurre gli sprechi. E un vantaggio ai consumatori».

L’immagine di copertina è tratta da Modena Today

Il progetto è candidato al Premio Non Sprecare 2022, nella sezione “Aziende”. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.

COME RISPARMIARE SUI COSTI DELL’ABBIGLIAMENTO:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto