LA MAMMA DEGLI AGENTI DI POLIZIA
Due figli, due vittime della violenza più inaudita, due servitori dello Stato che hanno pagato con la vita il loro spirito di servizio. La storia di Maria Teresa Salaorni sembra la trama di un romanzo ottocentesco, dove il buio del dolore si infittisce fino a lasciare accesa solo la piccola fiamma del ricordo. Eppure quella di Massimiliano e Davide Turazza, i suoi due figli, è una storia vera, tanto che oggi Maria Teresa è considerata «la mamma di tutti gli agenti».
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MARIA TERESA SALAORNI
Il primo figlio, Massimiliano, viene fulminato a soli 29 anni, nel 1994, durante una rapina che cercava di sventare. Si era sposato da appena due anni con Antonella, la donna che amava. Aveva fatto il concorso per entrare in Polizia di nascosto dal padre, che non condivideva questa scelta. Il giorno stesso della sua morte, il fratello Davide disse immediatamente: «Voglio prendere il suo posto, sulla sua volante…». E così fece.
Ma il destino cieco e l’uomo barbaro si sono accaniti su questa famiglia, e anche Davide è stato ucciso a freddo, nel febbraio del 2005, durante un pattugliamento. Lo ha colpito a morte Andrea Arrigoni, un detective privato che aveva già ucciso una donna e, come spesso accade in Italia, girava a piede libero. Anche lui ha lasciato una moglie giovanissima e due bambini, Lara e Nicole.
MASSIMILIANO E DAVIDE TURAZZA
Per anni Maria Teresa ha vissuto nel silenzio, non riusciva più neanche a piangere per i suoi figli, entrambi sepolti, uno accanto all’altro, nel piccolo cimitero di Chievo. Poi ha deciso di resistere e dare un senso alla sua vita, coltivando il ricordo dei figli, parlando e scrivendo di loro, del loro senso e della loro volontà di servire lo Stato.
Racconta Maria Teresa: «È il ricordo che mi aiuta ad andare avanti, sono fiera dei miei figli e non ho rimpianti. La Polizia era la loro scelta di vita, e ciò, con l’aiuto della fede in Dio, mi ha dato pace e forza. Adesso la missione è quella di raccontare…».
Questa donna esemplare, dotata di una forza davvero sovraumana, ancora oggi non riesce a darsi una risposta sul perché si un destino così atroce, ma la sua testimonianza rende omaggio a un’intera categoria, i poliziotti che curano, rischiando la vita, la nostra sicurezza. E cadono sul fronte di una guerra contro lo Stato e contro i cittadini che non è mai cessata.
Le foto sono tratte dal sito della Polizia di Stato.
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