CENTO miliardi di dollari sul tappeto per affrontare la sfida climatica e per rilanciare la green economy. E’ questo – spiega il capo della delegazione statunitense, Todd Stern – il tema centrale della riunione del Mef (Major Economies Forum) che si terra’ a Roma oggi e domani. I rappresentanti delle 17 maggiori economie del mondo si incontrano per un vertice dedicato all’intreccio fra tre grandi questioni: ambientale, climatica ed energetica. Si riuscira’ a superare l’impasse che ha bloccato il vertice Onu di Copenaghen?
“Non parlerei di impasse. La conferenza di Copenaghen ha prodotto passi avanti importanti”, risponde Todd Stern, dal gennaio 2009 inviato speciale dell’amministrazione americana per il cambiamento climatico. “Per la prima volta sia i paesi di antica industrializzazione che quelli in via di sviluppo si sono trovati d’accordo nel sottoscrivere una dichiarazione di impegno nella lotta contro i cambiamenti climatici. Inoltre si e’ deciso di stanziare 30 miliardi di dollari nel triennio 2010 – 2012 per sostenere le politiche di adattamento al nuovo contesto climatico. Infine si e’ sottolineata la necessita’ di un meccanismo di trasparenza per la gestione dei dati, del trasferimento delle tecnologie pulite, dei fondi. Non e’ poco”.
Molto meno di quello che ci si aspettava: e’ mancato ad esempio ogni accenno all’obbligatorieta’ degli impegni prevista dal protocollo di Kyoto. Quali passi avanti sono ipotizzabili in questo meeting romano?
“Il Mef non e’ un momento decisionale. E’ stato pensato per poter consentire un dialogo piu’ intenso e piu’ sciolto tra le varie parti. E sono sicuro che si cogliera’ questa opportunita’ per fare ulteriori progressi utili in vista della prossima conferenza sul clima che si terra’ a dicembre a Cancun”.
Cosa si potra’ ottenere di concreto?
“Cominceremo a discutere nel merito i meccanismi di reperimento dei 10 miliardi di dollari annui che andranno gradualmente aumentando fino a raggiungere il valore di 100 miliardi nel 2020. Tutto deve avvenire nella massima trasparenza per poter assicurare l’efficacia dell’investimento”.
E’ una cifra consistente.
“Molto consistente. Dara’ una spinta formidabile in direzione della green economy: piu’ efficienza, piu’ fonti rinnovabili, meno impatto ambientale. Ed e’ importante che sia un percorso condiviso da tutti. Per raggiungere il risultato dell’abbattimento globale delle emissioni serra non bastano le performance di pochi virtuosi, serve anche un impegno corale”.
Il disastro provocato dall’esplosione della piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico accelerera’ la riconversione dall’economia basata sul petrolio all’economia basata su fonti energetiche pulite?
“La grande ondata emotiva prodotta da questo disastro portera’, con ogni probabilita’, a misure piu’ severe dal punto di vista dei controlli e delle autorizzazioni. E’ difficile dire se l’effetto si allarghera’ rendendo piu’ rapida la corsa verso la green economy. Me lo auguro”.
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