La societa’ dell’emergeza

Ora sulla Terra siamo sette miliardi di persone. Le risorse idriche sono in via di esaurimento a causa dell’intensità dei consumi. Il grano non riesce più a essere prodotto in quantità sufficienti a soddisfare la richiesta mondiale. Lo sfruttamento intensivo e l’inquinamento del terreno stanno minando l’ecosistema naturale.   In Italia, come spesso nel resto […]

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Ora sulla Terra siamo sette miliardi di persone. Le risorse idriche sono in via di esaurimento a causa dell’intensità dei consumi. Il grano non riesce più a essere prodotto in quantità sufficienti a soddisfare la richiesta mondiale. Lo sfruttamento intensivo e l’inquinamento del terreno stanno minando l’ecosistema naturale.

 

In Italia, come spesso nel resto del mondo, si è soliti ragionare in termini di emergenza piuttosto che di prevenzione. Nonostante le gravi conseguenze ambientali che comportano lo smaltimento dei rifiuti in discariche e inceneritori, il ricorso al riciclo e al recupero è un’abitudine quotidiana che viene spesso sottovalutata.

 

Se è vero che le tecniche per la realizzazione di inceneritori e discariche sono migliorate notevolmente, il loro impatto sull’ambiente rimane consistente. Gli inceneritori, ad esempio, emettono anidride carbonica in grande quantità e i residui derivanti dalla combustione dei rifiuti contengono metalli che devono essere smaltiti separatamente.

D’altra parte dalle discariche, dove finiscono due terzi dei rifiuti urbani, spesso fuoriescono sostanze in grado d’inquinare il terreno e le falde acquifere con conseguenze devastanti per l’ecosistema: è il caso delle 5.000 discariche illegali censite dal Corpo Forestale dello Stato.

In altri casi le discariche, se costruite in maniera adeguata, possono diventare una vera e propria fonte energetica. La fermentazione dei rifiuti, infatti, produce un bio gas, formato da due terzi di metano e per il restante terzo da anidride carbonica, che funge da combustibile naturale.

 

Un approccio ecologico e sociale passa innanzitutto attraverso l’educazione delle nuove generazioni. Sfortunatamente la maggior parte dei ragazzi, salvo rari casi, non trova nella scuola il luogo adatto per discutere e prendere coscienza del problema ambientale.

Sisa, il primo sindacato indipendente scuola e ambiente, si propone da anni di sensibilizzare le altre persone sull’importanza di assumere un comportamento ecologico, diffondendo, in particolare, la cultura del riciclo e del riuso.
 

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