La storia di Vittorio, eroe dellUtopia

Vittorio Arrigoni, 36 anni, era uno dei milioni di italiani che spendono la loro vita nel volontariato. Da tre anni viveva a Gaza, nell’inferno di una guerra infinita tra palestinesi e israeliani, e non lo spaventavano le continue minacce di morte ricevute. Resisteva. Aiutando i contadini, i pescatori, la gente più umile di una terra […]

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Vittorio Arrigoni, 36 anni, era uno dei milioni di italiani che spendono la loro vita nel volontariato. Da tre anni viveva a Gaza, nell’inferno di una guerra infinita tra palestinesi e israeliani, e non lo spaventavano le continue minacce di morte ricevute. Resisteva. Aiutando i contadini, i pescatori, la gente più umile di una terra maledetta dove l’odio uccide ogni giorno. Lo stesso odio con il quale gli spietati salafisti, terroristi islamici in forte crescita nel mondo arabo, hanno ucciso Vittorio. Tutta la sua attività era consultabile, in presa diretta su Internet, dove Vittorio faceva dei report anche fotografici della militanza sul campo come attivista per i diritti umani dell’International Solidarity Movement (Ism).

Vittorio credeva in quello che faceva, senza ideologie e senza paranoie. Con la semplicità di un uomo che ha voglia di vedere gli altri, di stare dalla loro parte, senza chiudersi nell’indifferenza e nel narcisismo. Il suo soprannome era “Utopia”, e proprio per questa parola, che talvolta pronunciamo in modo astratto, ha speso la sua vita. Non l’ha sprecata, da eroe civile che non si rassegna al vuoto di un mondo ingiusto.

 

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