Una strage, silenziosa e terribile, si consuma ogni anno su quel tratto dell’Autostrada del Sole che sfiora Firenze. Le vittime, più di 1200, sono uccelli a volte rari e comunque utilissimi per l’ecosistema. Sono straordinari insettivori e dunque capaci di preservare le vicine coltivazioni da invasioni che purtroppo da tempo si registrano proprio perché, sostengono gli ambientalisti, l’intervento dell’uomo ha creato squilibri notevoli. A morire ogni giorno sono pettirossi, merli, cinciallegre, rondini e passeri, specie protette dalla legge come «patrimonio indisponibile dello Stato».
PROTOCOLLO SALVA-UCCELLI
I volatili si sfracellano contro i pannelli trasparenti della grande arteria, spesso collocati troppo frettolosamente. A vederle morire così, come nel film di Hitchcock, sembrano creature impazzite. In realtà non riescono ad accorgersi della presenza dell’ostacolo proprio perché trasparente e ci finiscono contro ad elevata velocità. Gli uccelli che, feriti o tramortiti, rimbalzano sull’asfalto sono poi schiacciati dalle auto e dai camion. «In questa zona nidificano 86 specie – si legge in un documento firmato da Lipu e Bird Life Italia – di cui 28 di interesse europeo. Dunque, chiediamo forza ad autorità e società di gestione dell’arteria, in particolare Autostrade per l’Italia e Spea, di mettere in sicurezza le strutture, chiedendo a tutti i cittadini a inviare eventuale documentazione fotografica di uccelli trovati morti accanto ai pannelli».
STRAGE DI UCCELLI SULL’AUTOSOLE
Eppure ci sarebbe un modo per salvare gli animali. «Basterebbe applicare il protocollo salva uccelli, peraltro correttamente applicato in altre tratte autostradali – spiega Marco Dinetti, responsabile ecologia urbana della Lipu – che prevede appunto di rendere visibili eventuali ostacoli. Nonostante ripetuti solleciti (anche da parte del Comune di Firenze), Autostrade per l’Italia e Spea non si sono mai attivate, anzi, al contrario, hanno installato nei giorni scorsi nuovi pannelli».
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