Fondi a associazioni culturali e sportive, licenze e sovvenzioni di milioni di euro nel settore sanitario. Tutti atti formalmente legittimi che però hanno poco dell’emergenza che dovrebbe caratterizzare le delibere di una giunta dimissionaria. Stiamo parlando dell’addio milionario alla Regione Laziodella governatrice Renata Polverini e della sua squadra di governo.
Come vi avevamo già anticipato, la giunta, nonostante le dimissioni della presidente, ha continuato ad approvare tutta una serie di delibere come se niente fosse accaduto. Provvedimenti il cui peso ricadrà sulle casse della Regione e sulla nuova amministrazione.
A riportare la notizia è il Corriere della Sera, in un articolo di Sergio Rizzo, che si chiede se sia giusto consentire a un presidente dimissionario di approvare nuove delibere tra cui aumenti di premi produttività per il personale e varianti al piano urbanistico.
Le iniziative vanno dalla sanità alla cultura. Tanto per cominciare, sono stati stanziati 5 milioni per il “Bambin Gesù” e 3 milioni per i progetti asismici degli altri ospedali. Solo 300mila euro invece per un Day hospital di geriatria con quattro posti letto. Previsti inoltre tre nuovi asili nido a Roma con strutture prefabbricate dal costo di 5 milioni di euro. A Frosinone poi, con 18 milioni di euro, si costruirà un nuovo teatro mentre Latina si aggiudicherà un prestigioso riconoscimento per la strada del vino.
Una pioggia di milioni cui dovrà provvedere chi vincerà le prossime elezioni regionali nel Lazio. Ma non finisce qui: possono essere catalogate come semplici “atti dovuti” le varianti ai piani regolatori e le delibere urbanistichesfornate dal vicepresidente Luciano Ciocchetti? E i cambiamenti di destinazione d’uso di alcuni immobili dell’agglomerato industriale di Castel Romano che consentiranno la nascita di centri commerciali? Per non parlare delle varianti dei piani regolatori di Sutri e Bolsena, nel viterbese, per consentire rispettivamente la costruzione di una chiesa e di strutture turistiche. E ancora le delibere urbanistiche relative a Ronciglione, Zagarolo, Capranica e Contigliano.
Siamo inoltre coscienti che una giunta dimissionaria non poteva restare impassibile di fronte alla crisi della Cotral, l’azienda di trasporto locale della regione. Peccato però che la situazione si conosce da mesi. Bisognava aspettare le dimissioni per tirare fuori 27,7 milioni? A questo si aggiunge la ricapitalizzazione anche di Autostrade per il Lazio, società partecipata al 50 per cento dalla Regione per la quale sono stati sborsati 375mila euro.
Tra le dodici pagine di delibere che la giunta rivendica come ordinaria amministrazione ci sono anche i 20mila euro all’associazione MetaMorfosi presieduta dall’ex deputato di Rifondazione Pietro Folena. I 30mila euro per la settimana degli sport acquatici affidati alla Federazione nuoto del senatore Pdl Paolo Barelli. E poi i 270mila all’associazione nazionale esercenti cinema. Sempre atti dovuti come il commissariamento delle Asl di Roma H, Roma F e Viterbo o il finanziamento di 442.422 euro a una cooperativa edilizia di Nettuno.
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