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Allattamento
Allattare fa bene, molto bene. E per nostra fortuna le mamme italiane lo hanno capito: con il quasi novanta per cento dei neonati viene fatto almeno un tentativo, anche se le donne che riescono ad arrivare a quattro-sei mesi di allattamento sono solo il 42 per cento del totale. Più al Nord (50 per cento) che al Sud (39,4 per cento), come al solito penalizzato per i buchi neri del sistema sanitario nazionale e per la scarsa assistenza che ricevono le neomamme, specie in termini di informazioni preziose e di prevenzione. Ciò che si verifica dopo il parto, infatti, è decisivo: se il neonato viene attaccato al seno della mamma, entro le tre ore dalla nascita, è molto probabile che questa sana, vitale abitudine, tutta da non sprecare, prosegua anche a lungo.
Benefici
Il latte materno, ed è una cosa dimostrata sul piano scientifico non una leggenda metropolitana, è un elisir di lunga vita. La poppata naturale, infatti, abbassa, per la donna, i rischi di alcune patologie, anche gravi, come il tumore al seno, il diabete e l’ipertensione e quanto al neonato, dal primo giorno in cui viene allattato, per lui crollano i pericoli di infezioni gastrointestinali e respiratorie, di obesità o sovrappeso e perfino di celiachia. A fronte di tanti benefici, purtroppo bisogna prendere atto che in Italia nove mamme su dieci provano ad allattare dopo il parto, ma appena quattro su dieci riescono ad arrivare al quarto mese. Come mai? I motivi che portano a smettere di allattare possono essere diversi, dallo scarso sostegno (se non ostilità) da parte del proprio partner alla necessità di tornare al lavoro o anche di non perdere il lavoro. Ecco perché, bisogna ricordare bene, quasi scolpire nella testa, i benefici del latte materno per i neonati e aiutare il più possibile le donne ad allattare in modo naturale.
Una ricerca sui benefici del latte materno condotto presso l’Istituto di Agrochimica e Tecnologia Alimentare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Valencia ha inoltre evidenziato che il latte materno risulta più nutriente se la mamma è normopeso e partorisce naturalmente.
Proprietà
In particolare, i ricercatori hanno scoperto che il latte materno è maggiormente ricco di batteri buoni se la mamma ha un peso normale. Al contrario la ricerca evidenzia che le donne in sovrappeso e quelle che hanno partorito con un cesareo producono un latte più povero di batteri positivi per il bambino.
La composizione del latte materno varia quindi anche in funzione del tipo di parto. Tutto dipenderebbe dal diverso equilibrio ormonale dell’organismo al momento della nascita del piccolo. Dati importanti da tenere in considerazione dal momento che la composizione batterica del latte materno influisce sul corretto sviluppo del sistema immunitario del bambino.
Un ruolo importante viene svolto dal Bacillus bifidus, un batterio amico che tiene sotto controllo la crescita e la concentrazione degli altri batteri presenti nell’intestino. È proprio questo il batterio che si sviluppa nelle giuste concentrazioni nell’intestino dei bambini allattati al seno.
Vantaggi per i bambini e per le mamme
Come è noto, il latte materno è importante per la crescita e lo sviluppo del neonato: contiene infatti anticorpi ed enzimi importanti che migliorano la sua salute. Ma non solo: è immediatamente assimilabile ed è sempre alla temperatura ideale per il bambino.
- Vantaggi dell’allattamento per il bambino
I bambini allattati al seno si ammalano di meno di polmonite, asma, infezioni gastrointestinali e otiti rispetto ai bambini alimentati con latte artificiale. I rischi sono minori anche per quanto riguarda allergie e obesità. Inoltre il latte materno protegge il neonato dalle malattie infettive, riduce i rischi di obesità e di allergie, e ha effetti benefici anche sullo sviluppo intellettivo. Tra l’altro, particolare non trascurabile, non costa nulla, a differenza del latte in polvere sul quale ci sono molte speculazioni.
- Vantaggi dell’allattamento per la mamma
I vantaggi dell’allattamento al seno non sono tutti solo per il bambino ma anche per la neomamma. Allattare il proprio piccolo permette alla donna di recuperare la forma fisica più velocemente e diminuisce la probabilità di sviluppare l’osteoporosi e alcune forme di tumore come quello alla mammella e all’utero. Non da meno: riduce il rischio di depressione post-partum.
Per non parlare poi dell’enorme beneficio comune per mamma e bambino: l’allattamento al seno favorisce infatti il legame madre-bambino rafforzando il loro bisogno di stare insieme.
L’allattamento materno fa bene al cervello
Latte materno e ossitocina
Quando si allatta si bruciano calorie
Quanto tempo si deve allattare
- Non dare nulla al bambino oltre al latte materno. Neanche l’acqua
- Non privarsi, come madre, di alcun cibo e quindi mangiare liberamente
- Evitare però alcolici e fumo
- Non lavare il seno prima e dopo ogni poppata
- Gestire le poppate notturne mettendo il bambino nella stanza con mamma e papà
Cosa deve contenere il latte materno
- I micronutrienti che includono sali, minerali e vitamine, molto utili per le funzioni vitali del bebè
- Immunoglobuline che prevengono le infezioni virali, batteriche e micotiche
- La prolattina che stimola la produzione del latte dalle mammelle e tiene a riposo l’ovaio
- L’ossitocina che facilita l’espulsione del latte e l’involuzione dell’utero per consentire un ritorno alla normalità pre-gravidanza
Latte materno ai bambini che vanno all’asilo
- Raccogliere in ciascun contenitore solo il latte necessario per una poppata;
- Raffreddare il contenitore tenendolo sotto il rubinetto dell’acqua corrente, prima di metterlo in frigorifero;
- Etichettare ogni contenitore con la data e l’ora della raccolta, il nome e il cognome del bambino e della mamma;
- Tenere presente che il latte può essere conservato fino a 4 ore a una temperatura inferiore ai 25 gradi; fino a 24 ore a una temperatura inferiore ai 15 gradi; e per un massimo di 3-6 mesi in freezer.
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